Mentre l’Italia vieta la carne sintetica, la Catalogna dà il via uno dei più grandi piani di investimento del mondo sulle proteine alternative

Maxi investimento sulle fonti proteiche alternative alla carne in Catalogna, stanziati 7 milioni di euro per la ricerca. Si tratta di una grande svolta nella produzione sostenibile che punta a ridurre nettamente l'impatto ambientale

In Catalogna la cosiddetta “transizione proteica” verso fonti proteiche alternative procede a gonfie vele. Le autorità della comunità autonoma iberica hanno da poco fatto uno degli investimenti più grandi del settore agroalimentare dell’intera Spagna.

7 i milioni di euro stanziati. L’investimento è ad opera del Departamento de Acción Climática, Alimentación y Agenda Rural de la Generalitat de Cataluña e del Instituto de Investigación y Tecnología Agroalimentaria (IRTA).

Sarà il Centre d’Innovació en Proteïna Alternativa (CIPA), polo con diverse sedi nel Paese, a lavorare su componenti differenti da quelli di origine animale che possano essere integrati nell’alimentazione umana fornendo il giusto apporto proteico.

I nuovi possibili ingredienti sono stati presentati dall’IRTA presso la fiera Alimentaria Foodtech, che si è tenuta lo scorso ottobre a Barcellona.

L’obiettivo è portare sul mercato sempre più alternative alla carne che offrano ai consumatori prodotti sostenibili e di qualità. 

Questo annuncio storico è un passo importante verso la trasformazione della Catalogna in uno dei principali centri spagnoli per alimenti sostenibili a base vegetale e fermentati. La regione ospita già aziende pionieristiche di proteine ​​alternative, ma questo investimento aiuterà a sviluppare un vivace settore catalano in grado di produrre alimenti deliziosi e convenienti per il crescente mercato delle proteine ​​alternative, generando posti di lavoro altamente qualificati e opportunità di esportazione” ha dichiarato Alex Holst del Good Food Institute Europe.

Attraverso questa scelta, la Catalogna aspira a diventare un hub per l’Europa meridionale, che contribuirà a rispettare gli accordi climatici.

Queste nuove fonti proteiche contribuiranno alla riduzione dell’impatto ambientale della produzione alimentare tradizionale, promuovendo una dieta più sana e autosufficiente, a partire da produzioni locali sostenibili. Tutto ciò rappresenta un’opportunità per il settore agroalimentare catalano , che può diventare una leva importante per la trasformazione del sistema alimentare del Paese” osserva l’IRTA.

La carne a base vegetale è il miglior investimento per il clima. Diversi studi hanno dimostrato come questo alimento possa ridurre le emissioni di gas dell’effetto serra fino al 98% , azzerare praticamente il consumo di suolo e l’impronta idrica degli allevamenti. Da non dimenticare poi la questione benessere animale dato che nessun animale verrebbe sfruttato per la sua carne.

Mentre l’Italia vieta la carne sintetica, la Catalogna investe sulla produzione sostenibile finanziando la ricerca sulle proteine alternative provenienti da piante, funghi, batteri e insetti.

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Fonti: IRTA – gfi Europe

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