Olio extravergine d’oliva: come capire se è rancido e come conservarlo al meglio

L’olio extravergine d’oliva deriva dalla prima spremitura delle olive. Le olive vengono pressate e l’olio viene estratto naturalmente senza ricorrere al calore e alle sostanze chimiche. Per essere etichettato come extravergine l’olio non deve avere difetti. A volte però ci possono essere degli errori di conservazione che rendono l’olio rancido. Cosa fare in questi casi?

L’olio extravergine d’oliva deriva dalla prima spremitura delle olive. Le olive vengono pressate e l’olio viene estratto naturalmente senza ricorrere al calore e alle sostanze chimiche. Per essere etichettato come extravergine l’olio non deve avere difetti. A volte però ci possono essere degli errori di conservazione che rendono l’olio rancido. Cosa fare in questi casi?

Innanzitutto dobbiamo cercare di acquistare sempre olio extravergine di qualità, ancora meglio se ci rivolgiamo direttamente ai produttori. Sempre più di frequente vengono segnalate delle frodi sul falso olio extravergine, olio d’oliva adulterato a cui vengono aggiunti altri oli vegetali senza rispettare gli standard del prodotto.

Di solito l’olio extravergine è più costoso rispetto all’olio d’oliva o ad altri oli vegetali. L’olio extravergine di alta qualità in alcuni casi potrebbe diventare rancido più rapidamente degli altri se non viene conservato al meglio.

I cibi che contengono olio o grassi possono diventare rancidi. I cibi rancidi hanno un odore forte ben riconoscibile che è dovuto a cambiamenti chimici della loro composizione. Quando l’olio diventa rancido non solo assume un cattivo odore e perde il proprio vero sapore ma diminuiscono anche i suoi effetti positivi sulla salute.

L’olio extravergine d’oliva – e per precauzione anche qualsiasi altro olio – va conservato in un luogo fresco e asciutto al riparo da fonti di luce e di calore e andrebbe consumato in breve tempo.

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olio extravergine nuovo vecchio

Come verificare se l’olio extravergine d’oliva è rancido

1) Versate una piccola quantità di olio in una tazzina in modo da annusarlo al meglio.

2) Se presenta un odore forte o strano potrebbe essere rancido.

3) Fate una prova di assaggio. Dovreste riconoscere subito al palato che il vostro olio ha qualcosa che non va, soprattutto se fate un confronto con il gusto dell’olio che usate abitualmente. Il sapore dell’olio può cambiare, ad esempio, in base alla varietà delle olive e alla modalità di raccolta e di preparazione.

4) Non usate l’olio rancido per l’alimentazione. Se non siete sicuri della freschezza dell’olio o se avete ritrovato delle bottiglie d’olio vecchie che non vi convincono, piuttosto usate l’olio avanzato per preparare in casa il sapone.

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conservare olio extravergine

Come evitare che l’olio extravergine diventi rancido

1) Scegliete olio in bottiglie di vetro scuro o nelle latte perché dovrebbe conservarsi meglio rispetto all’olio in bottiglie trasparenti, dato che il contenitore dovrebbe proteggerlo dalla luce.

2) Per sicurezza dovreste consumare l’olio extravergine entro due anni dalla data di produzione.

3) Se comprate l’olio al supermercato, scegliete le bottiglie in fondo allo scaffale, che dovrebbero essere più protette dalla luce.

4) Conservate l’olio in un luogo buio, fresco e asciutto. L’olio non ama l’umidità e il calore. Evitate di tenere le bottiglie d’olio vicino ai fornelli. Chiudete sempre la bottiglia dell’olio dopo l’uso.

5) Se acquistate l’olio in grandi contenitori trasferitene solo una parte in una bottiglietta da tenere in cucina. Sia il contenitore che la bottiglietta dovranno comunque rimanere al buio e lontano da luce e calore.

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Avete altri consigli per scegliere e conservare al meglio l’olio extravergine?

Marta Albè

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