Come si mangia nella tua mensa universitaria? La classifica di quelle con il menù sostenibile (sono pochissime)

Quanto sono sostenibili le mense nelle Università d’Italia? Degli 88 istituti universitari italiani, un report ha analizzato il menù di 49 Atenei, scoprendo che solo 12 mense rientrano nelle fasce verdi

Come e cosa si mangia nelle mense delle nostre Università? I menù proposti sono variegati e sani? E, soprattutto, viene proposto del cibo sostenibile?

A rispondere a queste domande ci pensa il rapporto Mense per il Clima – Ranking della ristorazione universitaria, curato da MenoPerPiù e diffuso da Essere Animali, che fornisce una fotografia delle realtà più avanzate nel percorso verso un servizio di ristorazione più trasparente, inclusivo e sostenibile.

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In Italia ci sono 88 istituzioni universitarie, telematiche escluse, per un totale di oltre 1,8 milioni di persone iscritte e 160 mila tra docenti, personale di ricerca, tecnico e amministrativo.

Il dossier

  • Il campione è stato selezionato a partire dall’elenco degli istituti universitari presenti sul sito del MUR. Fanno parte del campione iniziale:
    le università statali
  • gli istituti universitari a ordinamento speciale
  • le università non statali riconosciute
  • le mense universitarie

Tra le mense più all’avanguardia in Italia, una su due si trova in Toscana, la Regione italiana che più si sta impegnando nella trasformazione in chiave sostenibile del proprio servizio di ristorazione universitaria. Solo 12 mense rientrano nelle fasce verdi: Pisa (Praticelli), Pisa (Le Piagge) e Siena (Sant’Agata) sono infatti le uniche tre in testa con più di 60 punti.

In media, oltre una mensa su due (55% del totale) non contempla secondi a base di proteine vegetali, mentre il 22% delle strutture li propone solo 1-2 volte a settimana: complessivamente, il 77% delle realtà analizzate ha quindi ancora molto lavoro da fare per promuovere un’alimentazione bilanciata a minore impatto ambientale.

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©;Mense per il Clima

Va meglio per quanto riguarda i primi piatti, che per loro natura sono più semplici da formulare senza derivati animali: nel 62% delle strutture si trova sempre o quasi sempre almeno un primo vegetale, mentre solo il 6% delle mense non ne offre nemmeno una volta alla settimana.

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©;Mense per il Clima

Dai risultati emerge come le portate a base di carne sono quelle che emettono più gas climalteranti. In particolare, osservando i primi piatti, è interessante notare come alla carne sia associato il 62-75% dell’impatto complessivo della portata, pur rappresentando solo l’11-30% del peso a crudo. I costi ambientali di un secondo di carne o pesce sono tra le quattro e le 10 volte superiori a quelli di un secondo a base di legumi, motivo per cui è urgente una transizione della ristorazione collettiva universitaria in chiave vegetale e sostenibile.

La classifica delle migliori Università con il menù sostenibile

Come dicevamo, la Toscana emerge come leader nelle opzioni alimentari rispettose del clima, con la metà delle mense più all’avanguardia. Tra le mense più quotate ci sono Pisa (campus Praticelli), Pisa (Le Piagge) e Siena (Sant’Agata), che dimostrano un impegno per la sostenibilità e l’innovazione.

Altre menzioni degne di nota includono Roma (University Campus Bio-Medico), il polo di Sesto Fiorentino dell’Università di Firenze, Cagliari, Bolzano e Bologna.

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©Mense per il Clima

Ecco la classifica:

  • Pisa (campus Praticelli)
  • Pisa (Le Piagge)
  • Siena (Sant’Agata)
  • Roma (UCBM)
  • Firenze
  • Cagliari
  • Bolzano
  • Siena (San Miniato)
  • Bologna (Irnierio)
  • Firenze (Calamandrei/Caponnetto)
  • Trieste (San Giovanni/Portovecchio)
  • Cosenza
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©Mense per il Clima

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