Viene dall’Umbria la prima birra italiana fatta… d’aria!

Con l'acqua estratta direttamente dall’umidità dell’aria si crea una nuova birra. Ecco com'è prodotta la prima birra d'aria italiana.

Economia circolare: un birrificio umbro dimostra che è possibile applicarla anche per produrre birra

È fatta d’aria e non è uno scherzo: la prima birra eco-sostenibile che un birrificio di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, si è messo in testa di produrre è infatti creata utilizzando acqua estratta direttamente dall’umidità dell’aria. “Sans Papiers – Biere de l’Air” è il suo nome ed è il perfetto esempio di economia circolare.

Loro sono i ragazzi del Birrificio Flea, e Matteo Minelli, imprenditore 37enne e fondatore dell’azienda, insieme agli imprenditori Alessio e Martina Lucattelli, dopo due anni di ricerche ha finalmente dato avvio alla produzione della prima birra italiana fatta con l’aria.

Dopo la PU:REST, la prima birra svedese realizzata con l’acqua di scarico riciclata, quindi, era ora che anche qui da noi si producesse una birra completamente sostenibile.

Come viene prodotta la Sans Papiers

In poche parole l’aria di Gualdo Tadino si filtra e si tira fuori l’acqua con la quale si fa la Sans Papiers. Come accade?

Semplicemente grazie a un deumidificatore dalle dimensioni gigantesche che “cattura” l’aria, ne estrae l’umidità e la fa diventare acqua potabile, l’ingrediente numero uno per fare la birra.

Il macchinario lavora in regime di autoconsumo: tutta l’energia che serve si preleva dall’impianto fotovoltaico posto sopra al birrificio, per cui – soprattutto durante le belle giornate – tutta l’energia prodotta viene autoconsumata per generare acqua, circa 1000 litri di acqua potabile al giorno. L’impianto fotovoltaico è poi agganciato a un impianto “a isola”, quindi a batterie, e l’energia che viene prodotta in più viene immagazzinata e poi rilasciata nelle ore notturne.

E se le esigenze commerciali dovessero aumentare? Le macchine potrebbero essere montate anche in batteria e quindi aumentare anche la produzione di acqua.

Infine, le altre materie prime utilizzate (anche per la produzione delle altre birre), come malto e frumento, provengono da coltivazioni biologiche a chilometri zero e sono lavorate con metodi. Tutto questo fa di prodotto completamente unico al mondo nel suo genere.

Con Sans Papiersha sottolineato Matteo Minelli – il birrificio Flea, grazie alla preziosa collaborazione di Alessio e Martina Lucattelli nella gestione tecnica e commerciale, andrà a rafforzare la propria posizione nel settore della produzione di birre artigianali. L’obbiettivo che ci poniamo è quello di offrire al consumatore un prodotto di eccellenza completamente ecosostenibile che consenta di uscire da modelli di consumo omologanti della società contemporanea. Le opportunità che presenta il mercato sono davvero rilevanti, facendo auspicare, sotto il profilo economico, il raggiungimento di importanti risultati già nel biennio 2018-2019”.

Sans papier è una birra chiara viva non filtrata e non pastorizzata, ad alta fermentazione e rifermentata in bottiglia, a bassa gradazione (Alc. 4,8% Vol). Disponibile in bottiglie da 50 cl e per ora online sul sito www.sanspapiersbeer.com. Presto sarà inserita nel settore della ristorazione e nei circuiti della grande distribuzione.

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Germana Carillo

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