Bambino di 6 anni ricoverato con ustioni a gola e stomaco dopo aver bevuto un integratore alcalino (ora ritirato dal mercato)

Un bambino di 6 anni è stato ricoverato d'urgenza a Napoli dopo aver ingerito l'integratore AlkaWater Plus, riportando ustioni a gola e stomaco. Il Ministero della Salute ha immediatamente richiamato tutti i lotti di questo prodotto dal mercato, evidenziando un rischio chimico legato a un elevato contenuto di idrossido di potassio. Ma l'azienda si difende

Un terribile “incidente” è avvenuto in Campania circa un mese fa ma la notizia è trapelata solo in questi giorni. Un bambino di 6 anni è stato ricoverato d’urgenza presso l’Ospedale Santobono di Napoli dopo aver bevuto un integratore e aver riportato ustioni alla gola e allo stomaco.

Le sue condizioni erano gravi e ovviamente hanno imposto l’immediata attenzione del Ministero della Salute e dei Nas per cercare di far luce sull’accaduto. L’indagine delle autorità sanitarie ha individuato in un integratore che il piccolo aveva ingerito la fonte del problema, il che ha portando al ritiro immediato dal mercato del prodotto incriminato.

Si tratta dell’AlkaWater Plus Integratore Alimentare, commercializzato dalla società Vivere Alcalino srl con sede a Canosa di Puglia, in provincia di Brindisi. La produzione e il confezionamento sono affidati a Natural Research snc, società della provincia di Barletta Andria Trani.

Il Ministero della Salute ha emesso un chiaro divieto di commercializzazione, sottolineando il rischio chimico associato al prodotto. L’analisi condotta dai Nas di Taranto e dal personale dell’Asl di Brindisi ha infatti rivelato un elevato contenuto di idrossido di potassio nei lotti in commercio. Nonostante l’obiettivo dichiarato di elevare il pH dell’acqua potabile per garantire l’equilibrio acido-basico fisiologico, il lotto in questione presentava un grave difetto.

Come ha dichiarato Liborio Rainò, direttore del Sian (Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione) dell’azienda sanitaria a Brindisi Report:

Da accertamenti fatti in via preliminare, anche sulla base della valutazione fatta dal Centro antiveleni di Pavia, abbiamo visto che questi integratori, non solo quello ingerito dal bambino, ma anche altri integratori simili, presentano un quantitativo di idrossido di potassio ben superiore rispetto al consentito.

E ha poi aggiunto:

L’azienda aveva ideato e avviato la produzione di altri integratori con formulazione simile. In via precauzionale abbiamo proceduto inizialmente a un blocco della commercializzazione e quindi della distribuzione dei prodotti disponibili presso l’azienda. Poi, a seguito di un parere dell’Istituto superiore di sanità, per il principio di precauzione è stato adottato un provvedimento relativo al ritiro dalla commercializzazione e richiamo dal consumo di tutti gli integratori commercializzati dall’azienda con la caratteristica di questo idrossido di potassio in elevata quantità che se ingerito come tale determina, come effettivamente è indicato nella confezione, effetti caustici.

Gli integratori richiamati

Di seguito la lista degli integratori richiamati, tutti prodotti e confezionati da Natural Research snc, in confezione da 42 ml:

  • “VITYA WATERLIFE INTEGRATORE,
  • VIVEREALCALINO ALKAWATER ORIGINAL FORMULA
  • VIVEREALCALINO ALKAWATER PLUS IONIZED INTEGRATORE ALIMENTARE
  • VIVEREALCALINO ALKAWATER PLUS INTEGRATORE ALIMENTARE
  • VIVEREALCALINO ALKAWATER INTEGRATORE ALIMENTARE
integratore alcalino ritirato

@Ministero della Salute

Le repliche dell’azienda

Sembra però che il bambino abbia ingerito l’integratore non diluito, contrariamente alle indicazioni riportate nelle modalità di uso, e rendendo quindi l’utilizzo particolarmente pericoloso.

Il titolare dell’azienda, della Vivere Alcalino, Rocco Palmisano, ha dichiarato:

L’incidente non è causato da noi. Il prodotto è regolarmente registrato al ministero della Salute dal 2019. All’epoca il ministero avrebbe potuto ritirarlo o non farlo produrre. Addossare la colpa a me dell’incidente, lo ritengo un abuso. Sulla scatola e sul bugiardino c’è scritto di non usare il prodotto tal quale perché è caustico. Un adulto consapevole legge e lo usa come è scritto: cinque gocce in mezzo litro di acqua. Ovviamente se il prodotto finisce in mano a un bambino, può succedere l’incidente che è stato la causa di tutto. Ma se un bambino ingerisce inavvertitamente della varechina o un farmaco, questi prodotti non vengono tolti dal commercio.

Al di là di tutto, fortunatamente il piccolo ora sta meglio, dopo le cure necessarie è stato dimesso ed è potuto tornare a casa con la famiglia.

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Fonte: Brindisi Report

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