Ponte sullo stretto di Messina, oggi al via l’iter burocratico per l’avvio dei lavori: “ma il ponte non sta in piedi”

L’iter burocratico per l’avvio dei lavori per il ponte sullo stretto di Messina starebbe per cominciare: oggi si dà il via al Mit alla Conferenza dei Servizi istruttoria. Come si legge sul sito, sono “invitati a partecipare tutti i ministeri e le Amministrazioni Statali interessati, le Regioni Calabria e Siciliana, i comuni, nonché gli enti gestori delle reti infrastrutturali destinatari delle eventuali interferenze”. Ma restano i grandi assenti: gli studi su rischi come vento forte, sisma o maremoto

Al via oggi, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Conferenza dei servizi istruttoria, un passaggio che viene considerato significativo nell’iter burocratico che dovrebbe poi portare ai lavori per il ponte sullo Stretto. Ma come stanno davvero le cose?

Secondo ambientalisti e comitati, confortati anche dei pareri negativi dei Comuni di Villa San Giovanni e Messina e delle Città metropolitane interessate, è confermato: il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina non sta in piedi: dopo 21 anni di studi e di progettazioni inconcludenti, 221 sono le richieste di integrazione al cosiddetto PD 2024 pubblicate sul portale on-line VIA-VAS (ben 66 delle quali relative alla Valutazione di Incidenza sui siti della Rete Natura 2000 e su tutte le componenti ambientali più rilevanti) da parte della Commissione Tecnica VIA (CTVIA), del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che attestano l’impossibilità di approvare un progetto definitivo.

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Dopo questa ennesima bocciatura non si dovrebbe più dare credito a Stretto di Messina SpA e al General Contractor Eurolink (capeggiato da Webuild) – dicono ambientalisti e comitati – ma ora chi STA dilapidando risorse pubbliche, deve provare a integrare per la seconda volta (come fecero tra il 2011 e il 2012) il cosiddetto PD, consentendo al pubblico interessato di fare, come avvenne 12 anni fa, Osservazioni sulla documentazione che verrà prodotta ex novo per consentire il giudizio di Valutazione di Impatto Ambientale e contestuale Valutazione di Incidenza sulle aree tutelate dalla UE.

Le richieste di integrazione della CTVIA – a cui si affianca anche un piccolo parere favorevole del Ministero della Cultura, pubblicato anch’esso on line – si aggiungono alla demolizione del progetto contenuta nelle 534 le pagine di contestazioni e controdeduzioni delle  Osservazioni – fatte da un gruppo di lavoro di 38 esperti, tra cui 12 sono i docenti nelle diverse materie ambientali di 9 diversi atenei (Università di Firenze, Napoli, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Roma La Sapienza, Torino, IUAV di Venezia, Politecnico di Milano), inviate l’11 aprile scorso dalle associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, MAN e WWF) e dai comitati cittadini messinesi (Associazione “Invece del ponte” e “No Ponte Capo Peloro”) nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale – VIA.

Alcuni punti delle richieste di integrazione della CTVIA

Valutazione di Impatto Ambientale – VIA:

  • analisi costi benefici: manca la descrizione del contesto sociale, economico, poltico e istituzionale e un’analisi approfondita sui costi di investimento, manutenzione e gestione dell’opera
  • quadro progettuale, si elencano gli interventi previsti ma gli stessi non sono descritti
  • cantierizzazioni, c’è solo un elenco ma non viene descritto il sistema dei cantieri
  • materie, manca un elaborato di Gestione delle materie e quindi delle terre e rocce da scavo
  • vulnerabilità: non ci sono scenari di rischio aggiornati e non sono state approfondite le condizioni di pericolosità da maremoto nello Stretto di Messina
  • aria: i proponenti devono completare il quadro di caratterizzazione della qualità dell’aria e la modellistica adottata è ferma al 2011-2012
  • rumore, le previsioni sull’impatto acustico in superficie non sono aggiornate
  • traffico: i dati di traffico non sono aggiornati
  • acque superficiali, non sono individuati i corsi d’acqua superficiali caratterizzati da notevole portata e da considerevole trasporto solido, sul lato Sicilia si chiedono informazioni sulle opere che interessano direttamente e indirettamente i laghi di Ganzirri e Faro e il canale Margi sul lato Calabria non sono valutati gli impatti sulla pericolosità e il rischio sismico

Valutazione di Incidenza (VIncA):

  • la documentazione presentata dai proponenti non ha tenuto conto delle Linee Guida nazionale sulla redazione della VIncA nel rispetto della Direttiva europea Habitat
  • i proponenti non hanno tenuto conto della Procedura EU Pilot in corso dal 2014 per il mancato rispetto da parte dell’Italia della Direttiva Habitat in relazione alla corretta applicazione della procedura VIncA
  • mancano i Piani di Gestione della Zona di Protezione Speciale – ZPS ITA030042 “Monti peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e area marina dello Stretto di Messina” e della Zona Speciale di Conservazione – ZSC ITA030008 “Capo Peloro – Laghi di Ganzirri, lato Sicilia
    si ricorda la VIncA negativa sugli habitat prioritari del SIC ITA03008 Capo Peloro – Laghi di Ganzirri, lato Sicilia
  • non ci sono piani di compensazione e mitigazione credibili per i Laghi L a Vota, le Saline Ioniche e monte Scrisi, lato Calabria

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