Fino a quasi 500 euro per fare andata e ritorno dal Nord al Sud Italia: il caro voli di Natale (e cosa non sta funzionando)

Sicilia e Sardegna lontane anni luce con la nuova stangata dei prezzi dei voli aerei. Un caro voli fuori ogni logica, sul quale l’Unione Europea chiede informazioni

Si avvicina Natale e le compagnie aeree ne approfittano: dopo già un’estate decisamente anomala anche dal punto di vista dei costi dei trasporti aerei (non è un caso che in un decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri in agosto ci fossero misure sulle tariffe regolate da un algoritmo che tiene conto di diversi fattori, a partire dalla domanda di acquisto), è il momento delle Sante Feste. Come non mettere un carico da novanta anche su chi deve tornare a casa dai propri parenti? Semplice: facciamo schizzare i prezzi.

Ed è così che le tariffe dei biglietti aerei per le due isole maggiori registrano evidenti picchi in vista delle festività. Quanto costa prenotare un volo per raggiungere a Natale la Sicilia e la Sardegna?

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Secondo le stime, per andare a Catania partendo il 22 dicembre con un biglietto di sola andata, il sistema dava fino a una settimana fa un minimo di 206 euro partendo da Milano, 231 euro da Bologna, 239 euro da Torino e 242 euro da Firenze. Al 23 dicembre, le tariffe aumentano ancora.

Prezzi elevati anche per i voli per la Sardegna: per raggiungere Cagliari volando da Milano si spendono in media 127 euro partendo il 22 dicembre che arrivano a 135 euro se si parte il 24 dicembre; 211 euro da Torino, 194 euro da Venezia, 177 euro da Bologna.

Tutti prezzi cui bisogna poi aggiungere i costi aggiuntivi di un eventuale bagaglio a mano o la scelta del posto a sedere.

Il faro dell’Unione europea sulle compagnie aeree

Finalmente l’Europa ha deciso di indagare sull’aumento delle tariffe aeree in tutta Europa, che – come accennavamo prima – sono salite fino al 30% già nel corso dell’estate, dando profitti eccezionali alle compagnie.

La Commissione europea, dichiara di volerci vedere, chiedendo “una spiegazione dettagliata e completa” ai vettori”.

Il caso Sicilia

Intanto, la Regione Siciliana interviene direttamente sulla vicenda del caro voli in vista delle festività natalizie e il presidente, Renato Schifani, annuncia di aver previsto uno stanziamento di 27,5 milioni di euro – tra fondi regionali e per l’insularità – per abbattere fino al 50% il costo dei biglietti per i collegamenti da e per l’Isola per le tratte Roma (due aeroporti) e Milano (tre scali).

Sul portale della regione è pubblicato l’avviso esplorativo alle compagnie aeree per applicare uno sconto sul prezzo dei biglietti ai cittadini residenti in Sicilia. Le categorie prioritarie per le quali la “riduzione del biglietto arriverà al 50% di sconto sono gli studenti, i disabili con almeno il 67% di invalidità, i residenti con un Isee inferiore a 9.360 euro”.

Sono esclusi anziani over 65, atleti agonisti, viaggiatori per ragioni sanitarie, dipendenti con sede di lavoro fuori dalla regione.

Il contributo per le categorie prioritarie – precisano ancora dalla Regione – i cui requisiti di ammissibilità dovranno essere accertati dalle compagnie aeree aderenti, dovrà essere richiesto a rimborso al dipartimento regionale delle Infrastrutture entro 30 giorni dalla data del volo.

Cosa non convince dell’intervento della Regione Siciliana

A nutrire dubbi è Federconsumatori Sicilia.

Quanto al merito: si prendono 12,5 milioni di euro assegnati dallo Stato per risolvere i problemi derivanti dall’insularità della Sicilia e altri 15 milioni li mette la Regione, prendendone 10 dalla finanziaria 2024. In pratica si prendono soldi che lo Stato paga per risolvere i problemi dell’insularità e altri soldi che i cittadini siciliani versano in tasse o ricevono come trasferimenti dallo Stato e si dirotta un totale di 27,5 milioni di euro per tamponare, e non certo risolvere, il problema del caro voli.

Come risolvere allora? Federconsumatori Sicilia è convinta che il caro-voli si combatta aumentando l’offerta, mettendo più aerei in pista quando servono o magari utilizzando gli scali di Comiso e Trapani-Birgi per assorbire l’extra-traffico delle feste senza mandare in tilt Catania e Palermo.

Per quanto riguarda il metodo, poi, i dubbi sono ancor di più. Ci sembra molto difficile che le compagnie aeree accettino di modificare i propri sistemi di prenotazione per inserire la possibilità di ottenere lo sconto. Ci sembra ancor più improbabile che vengano fatti controlli a campione in aeroporto per verificare che l’autocertificazione sia veritiera.

Inoltre, non si sa ancora se ci sarà un numero massimo di biglietti rimborsabili in un mese, se ci sarà un “click day” per ottenere i rimborsi e se ci saranno metodi efficaci per controllare che chi chiede il rimborso ne abbia realmente diritto.

Facciamo infine notare che la misura annunciata dal Governo Regionale riguarda solo i residenti in Sicilia, ma la stragrande maggioranza di chi compra un biglietto aereo per la Sicilia a Natale o a Pasqua non è più residente in Sicilia da anni: è emigrato al nord per lavorare, ha spostato la residenza, magari ha figli nati a Bergamo bassa. Tutte queste persone non potranno ottenere lo sconto.

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