Pesto. Una delle salse tipiche del nostro paese, la seconda più consumata e amata soprattutto sulla pasta. Non sempre si ha tempo di prepararlo in casa e si ricorre così ad un prodotto già pronto. Ma come orientarsi nella scelta di un pesto alla genovese pronto di buona qualità
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Pesto. Una delle salse tipiche del nostro paese, la seconda più consumata e amata soprattutto sulla pasta. Non sempre si ha tempo di prepararlo in casa e si ricorre così, quando necessario, ad un prodotto confezionato che può essere a lunga conservazione o fresco da tenere in frigo. Ma come orientarsi nella scelta di un pesto alla genovese pronto di buona qualità?
Al supermercato e nei negozi di alimentari troviamo a disposizione diversi tipi di pesto pronto: con o senza aglio, nella variante vegetale per chi è allergico al latte oppure preferisce comunque acquistare prodotti senza proteine animali, più delicati e cremosi, ecc.
Il pesto migliore è senza dubbio quello che ci autoproduciamo in casa a partire da basilico fresco (meglio ancora se coltivato da noi o biologico) ma quando questa erba aromatica non è più di stagione oppure se non abbiamo voglia o tempo di prepararlo e dobbiamo acquistarlo pronto a cosa bisogna fare attenzione?
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Come sempre è bene non lasciarsi catturare dalle immagini e gli slogan presenti sulle confezioni ma leggere con attenzione gli ingredienti e la tabella nutrizionale per poter fare una spesa più consapevole. Potrete così scoprire ad esempio che esistono pesti in cui i pinoli sono sostituiti quasi interamente dagli anacardi, che l’olio usato in quantità maggiore è quello di girasole e non l’extra vergine di oliva (anche se sulla confezione vi è scritto per attirare l’attenzione “con olio extravergine d’oliva”) e così via.
Tenendo presente che il pesto dovrebbe essere composto da pochi semplici ingredienti: basilico, olio, parmigiano, pecorino, pinoli e sale. Mettiamo ora a confronto i più noti e utilizzati pesti pronti, quelli che probabilmente anche voi avete in casa o vi è capitato di acquistare.
LE ETICHETTE A CONFRONTO
Pesto alla genovese – Barilla
Ingredienti: pesto alla genovese con olio extravergine d’oliva 3%. Olio di semi di girasole 43%, basilico 30%, anacardi, grana padano Dop (lisozima da uovo) 4,5%, siero di latte; olio extra vergine di oliva 3%, sale, pecorino romano Dop 1,2%, zucchero, aromi (latte) correttore di acidità: acido lattico, aglio.
Pesto senza aglio – Saclà
Ingredienti: Olio di semi di girasole, basilico 36%, Grana Padano Dop 5% (latte, uova), anacardi (frutta a guscio), glucosio, Pecorino Romano Dop 2,5% (latte di pecora), sale, pinoli 2%, patate, olio extra vergine di oliva, aromi, correttore di acidità: acido lattico
Pesto alla genovese – Rana
Ingredienti: olio extravergine di oliva 33%, basilico 17,5%, olio di semi di girasole, siero di latte in polvere, formaggio grattuggiato 7,5%, farina di frumento, burro, lattosio, sale, pinoli 1,5%, aromi naturali (contengono latte e glutine), aglio 1%, latte scremato in polvere, acidificante: acido lattico, antiossidante: acido ascorbico.
Pesto con tofu – Biffi
Ingredienti: Olio di oliva, basilico 22%, noci di anacardio, olio di semi di girasole , tofu 3% (acqua, semi di soia) , sale, pinoli 1%, fiocchi di patate, pepe, correttore di acidità: acido lattico (vegetale), antiossidante: acido ascorbico, conservante: potassio sorbato. Può contenere tracce di altra frutta a guscio.
Pesto alla genovese – Buitoni
Ingredienti: basilico 31,5%, olio di girasole, siero di latte in polvere, olio extra vergine di oliva 10%, formaggio pecorino, formaggio Grana Padano 5%, destrosio, pinoli 1,5%, sale, aglio 0,5%, aromi naturali. Può contenere uova.
Pesto delicato e cremoso – Tigullio
Ingredienti: Olio di semi di girasole (45%), basilico (31%), anacardi, proteine del latte, formaggio grana padano (3%) (con proteine dell’uovo), sale, formaggio pecorino (2%), zucchero, olio extra vergine di oliva (1%), aromi, correttore di acidità: acido lattico; aglio, fibra vegetale.
Pesto – Knorr
Ingredienti: Basilico 46%, olio di semi di girasole, Grana Padano D.O.P. 5% (contiene lisozima d’uovo), anacardi, proteine del latte, sale, Pecorino Romano D.O.P. 2%, olio extravergine d’oliva 2%, sciroppo di glucosio, zucchero, patate in fiocchi, aromi (contengono latte e lattosio), aglio 0,5%, pinoli 0,5%, correttore di acidità: acido lattico.
Pesto alla genovese – De cecco
Ingredienti: Basilico 37%, olio extravergine di oliva 36%, farina di anacardi 11%, formaggio parmigiano reggiano D.O.P 5%, sale, pinoli 3%, fiocchi di patate, zucchero, correttore di acidità: acido lattico, antiossidante: acido ascorbico.
Pesto alla genovese biologico – Alce nero
Ingredienti: Basilico* (35,7%), olio di semi di girasole*, acqua, olio extravergine di oliva* (10,6%), anacardi*, formaggio parmigiano reggiano* (latte*, sale, caglio*) (2,6%), fecola di patate*, zucchero di canna*, sale, formaggio pecorino* (latte*, sale, caglio*), pinoli*, aglio*, correttore di acidità: acido lattico. *Biologico
Vegan eco Pesto – Il nutrimento
Ingredienti: *basilico 45%, *olio extra vergine d’oliva, *olio di semi di girasole, *pinoli 13,6%, succo di limone, sale merino, *fiocchi di patate, sale, *aglio 0.9%. *Biologico
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Esistono anche dei pesti artigianali, realizzati con ingredienti genuini e locali secondo l’antica ricetta ligure e utilizzando il mortaio di marmo. Vi abbiamo parlato ad esempio del pesto di Roberto Panizza.
TABELLA COMPARATIVA
Mettiamo adesso a confronto nello specifico nei diversi pesti pronti: la percentuale basilico, il tipo di olio, i formaggi utilizzati, se sono presenti pinoli o anacardi ed infine il sale.
Questa tabella comparativa vi agevolerà il compito:
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IL PARERE DELLA NUTRIZIONISTA
Abbiamo chiesto a Paola Assunta Buccarella, medico e nutrizionista, di darci qualche indicazione utile per poter scegliere, un pesto pronto di maggiore qualità.
Ecco cosa ci ha detto:
“L’unico pesto originale è quello genovese. Ma occorre fare molta attenzione agli ingredienti che vengono utilizzati nei prodotti in commercio sugli scaffali di tutti i supermercati che siano, prima di tutto, quelli della ricetta originale del vero pesto alla genovese e di qualità. Anche in questo caso la lettura delle etichette è fondamentale per individuare i prodotti di qualità e scartare tutto il resto”.
II vero “Pesto Genovese” è ottenuto dalla lavorazione dei seguenti ingredienti:
- Basilico genovese DOP: non inferiore al 25%
- Olio extravergine di oliva nazionale
- Formaggio DOP “Parmigiano Reggiano” o “Grana padano” grattugiato
- Formaggio pecorino DOP
- Aglio
- Pinoli
- Noci (facoltative)
- Sale marino
“Tra i prodotti confezionati in vasetto distinguiamo tra pesto industriale, preparato con ingredienti di dubbia qualità e l’aggiunta di additivi che troviamo nei supermercati, e il pesto artigianale Dop, prodotto con ingredienti a denominazione di origine protetta, indicati in etichetta, facilmente reperibili nei negozi di alimentazione bio, in alcune gastronomie, botteghe di primizie ed eccellenze alimentari e anche on line. La dicitura esatta di un pesto di qualità e veramente sano è ‘pesto genovese Dop’. Un pesto denominato ‘alla genovese’ potrebbe non contenere gli ingredienti della ricetta originale, ma dei surrogati: al posto dei pinoli anacardi o noci, olio di semi e non d’oliva, additivi quali zucchero, addensanti, conservanti, aromi artificiali,acido ascorbico, acido lattico (quindi leggere sempre le etichette)”.
Come ci conferma la dottoressa Buccarella:
“Il pesto migliore risulta sempre e comunque quello fatto in casa al momento e si prepara schiacciando le foglioline di basilico in un mortaio con un pestello di legno, dopo aver sminuzzato l’aglio. Poi si aggiunge il sale marino in grani (che aiuta a conservare il colore verde), il formaggio grattugiato, i pinoli e l’olio extravergine di oliva. Il composto dovrà essere omogeneo e denso. Il pesto fatto in casa o quello in vasetto va comunque consumato entro qualche giorno, avendo sempre l’accortezza di ricoprire la salsa rimanente del contenitore con un filo di olio extravergine”.
Ma quali sono i benefici che offre un buon pesto fatto in casa?
“La base del pesto è il basilico, considerato in passato una pianta sacra e utilizzata nei rituali e in medicina: il suo nome latino Ocimum basilicum significa ‘profumo regale’. Incluso tra i rimedi della farmacopea medioevale, era usato per disturbi intestinali e digestivi, dolori mestruali e per favorire la montata lattea: il suo olio essenziale curava le punture d’insetto. In cucina il basilico è diventato l’ingrediente del pesto agli inizi dell’Ottocento anche se, di fatto, già nel Medioevo in Liguria una salsa simile, a base di aglio, olio, sale e aceto, era usata come aromatizzante e conservante di carni: il suo aroma intenso eliminava gli odori sgradevoli degli alimenti che tendevano nel tempo alla putrefazione. Il basilico e l’aglio hanno entrambi un’azione depurativa su fegato, stomaco e intestino, rinforzano cuore e circolazione e abbassano il colesterolo. L’aglio è anche un antidepressivo e rinforza le difese immunitarie. I pinoli e l’olio d’oliva sono una fonte eccellente di grassi buoni e di minerali preziosi per la salute della pelle e delle articolazioni”.
Quando è di stagione il basilico, quindi, troviamo un po’ di tempo per autoprodurci un buon pesto fatto in casa!
Francesca Biagioli