Cioccolato fondente troppo “amaro”: più c’è cacao maggiori sono le tracce di cadmio e piombo (ma anche i polifenoli)

Il Salvagente ha analizzato 18 tavolette di cioccolato fondente di note marche e con diverse percentuali di cacao, per scoprire se e quanto fossero contaminate da metalli pesanti, pesticidi o altre sostanze controverse. Nessuna è risultata completamente pulita e in questo caso è necessario mettere sulla bilancia vantaggi e rischi

Tra il cioccolato al latte e quello fondente dovremmo scegliere sempre quest’ultimo, per diversi motivi di cui abbiamo parlato in precedenti articoli. Questo non vuol dire però che, anche il cioccolato fondente, non possa presentare alcune criticità.

Le ha bene messe il luce l’ultimo test della rivista Il Salvagente che ha analizzato 18 tavolette di cioccolato fondente, scoprendo dei dettagli che ci possono essere molto utili in quanto consumatori alla prese con la scelta di un buon cioccolato.

Le 18 referenze analizzate erano molto diverse tra di loro, non solo perché di marche differenti ma soprattutto per la percentuale di cacao presente nella tavoletta, che variava dal 43% al 100%.

Il campione che conteneva meno cacao era il Nestlé fondente dark, quelle al 100% erano invece le referenze Zaini e Vanini.

Questi nello specifico i prodotti testati:

  • CARREFOUR SELECTION 90%
  • CONAD SAPORI E IDEE FONDENTE EXTRA
  • COOP FIOR FIORE CIOCCOLATO FONDENTE EXTRA
  • CÔTE D’OR 70% INTENSE
  • DOLCIANDO EUROSPIN EXTRA FONDENTE
  • ESSELUNGA CIOCCOLATO FONDENTE EXTRA
  • J.D. GROSS LIDL CIOCCOLATO FONDENTE 95%
  • LINDT 99% FONDENTE ASSOLUTO
  • LOACKER DARK CREME
  • LOVING TODIS CIOCCOLATO EXTRA FONDENTE
  • NESTLÉ CIOCCOLATO FONDENTE DARK
  • NOVI NERO 99%
  • OTTO CHOCOLATES FONDENTE SENZA ZUCCHERO
  • PERUGINA EXTRA FONDENTE 85%
  • RITTER SPORT CACAO SELECTION 74%
  • VANINI 100% FONDENTE ASSOLUTO
  • WITOR’S NERO SUBLIME 90%
  • ZAINI 100%

I risultati

I risultati hanno mostrato un particolare molto interessante che riguarda i metalli pesanti: più alta è la percentuale di cacao nella tavoletta di cioccolato e maggiori sono i livelli di cadmio e piombo. Ciò è dovuto al fatto che la pianta di cacao accumula tramite il terreno queste sostanze.

Di contro però, le tavolette che contenevano più cacao erano anche quelle dove il contenuto di preziosi polifenoli era maggiore.

Croce e delizia quindi e la scelta si fa difficile. Come scrive Il Salvagente:

Se puntiamo su un fondente al 50% possiamo assumere meno cadmio e piombo ma sicuramente non una ricompensa in fatto di polifenoli, sostanze antiossidanti. Viceversa con un cioccolato più amaro (e una percentuale di cacao ben più alta) rischiamo di fare il pieno di metalli pesanti ma nello stesso tempo anche di polifenoli.

Una matassa difficile da sbrogliare che, per la prima volta nei test di questa rivista, non ha consentito agli esperti di dare un giudizio finale e una classifica dei prodotti migliori e peggiori.

In quanto alla presenza di piombo nella cioccolata fondente, gli esperti ricordano che, proprio come negli Usa dove Consumer Reports aveva condotto un test simile, anche in Europa non esiste un limite per questa sostanza nel cioccolato. 

Leggi anche: Trovati piombo e cadmio nel cioccolato fondente: c’è anche Lindt nel test di Consumer Report negli USA

Per il cadmio invece sì, questo perché è considerato più pericoloso (l’agenzia Iarc dell’Oms l’ha classificato come cancerogeno certo per l’uomo). Nella rivista si legge:

Nel cioccolato, in base al Regolamento n. 488/2014, il cadmio non può superare il limite di legge di 0,8 mg/kg nel caso in cui il cacao sia maggiore o uguale al 50% e 0,30 mg/kg qualora la percentuale sia al di sotto del 50%.

C’è da sottolineare subito che tutti i campioni sono risultati entro i limiti di legge. Le due referenze peggiori con livelli di cadmio più vicini ai limiti legali sono risultate:

  • Novi Nero (0,68 mg/kg)
  • Vanini 100% (0,67 mg/kg)

Per il piombo, come dicevamo, non c’è un limite fissato dall’Ue. Il test ha deciso allora di prendere come riferimento la dose giornaliera californiana (0,5 mcg/oncia, ovvero 0,017 mg/kg) che però viene facilmente superata da quasi tutte le referenze.

Per fare un esempio con il Perugina extra (quello che ha la concentrazione maggiore di piombo) si totalizzano 0,11 mg ossia 6,5 volte la soglia consigliata. Si obietterà: ma nessuno mangia tutti i giorni cioccolata fondente: vero. Ma occorre sempre ricordare che i metalli pesanti sono insidiosi per la salute perché si accumulano nei tessuti e il cacao non è l’unica fonte.

La buona notizia è che non sono state trovate nelle tavolette di cioccolato micotossine pericolose come ocratossina e aflatossina e anche i pesticidi, dove erano presenti, sono stati rilevati in quantità molto basse (in alcuni casi però si trattava di clorpirifos, l’ormai noto pesticida neurotossico bandito dall’Ue in quanto particolarmente pericoloso per i bambini ma ancora consentito nei Paesi di produzione del cacao).

In quanto a presenza di pesticidi, il prodotto peggiore è risultato il lotto analizzato di cioccolata Novi Nero 99% in cui sono state trovate tracce di tre fitosanitari. Questo prodotto era però allo stesso tempo anche uno di quelli in cui si trovavano maggiori tracce di polifenoli (sostanze benefiche presenti nel cacao).

Capite dunque come, in questo caso, sia davvero difficile fare una scelta. Ci dobbiamo preoccupare del piombo e del cadmio, dei pesticidi, o è meglio valutare invece la presenza di polifenoli nel cioccolato? Non vi è in questo test, come già dicevamo, una vera e propria conclusione in questo senso, e la scelta migliore sembrerebbe essere quella di trovare una sorta di “equilibrio” tra rischi e benefici.

Un piccolo suggerimento rispetto alle referenze testate, però, Il Salvagente ce lo dà.  Scrive infatti:

Possiamo dire in via del tutto eccezionale rispetto al nostro tradizionale metodo di giudizio che un buon equilibrio viene mantenuto da Zaini 100%, Lindt 99% e J.D. Gross fondente al 95% (Lidl).

I risultati completi del test e tutte le specifiche relative alle varie referenze testate le trovate sull’ultimo numero del Salvagente.

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Fonte: Il Salvagente

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