Beneficenza, dopo il caso del Pandoro Balocco il Governo approva il Ddl Ferragni: multe fino a 50mila euro

Il Consiglio dei Ministri dà il via libera al "Ddl Ferragni", per rendere più trasparente la commercializzazione dei prodotti i cui proventi dovrebbero andare in beneficenza. Previste misure più stringenti per testimonial e influencer, sanzioni fino a 50mila euro e l'obbligo per i produttori di riportare sulle confezioni precise informazioni

Dopo lo scandalo dei Pandori Balocco e le recenti inchieste che stanno coinvolgendo Chiara Ferragni, arriva il cosiddetto “Ddl Ferragni”: il Consiglio dei ministri approva le norme finalizzate a rendere più trasparente la beneficenza.

Subito in seguito alla bufera legata alle finte donazioni, già l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni corse ai ripari, approvando una serie di linee guida per garantire il rispetto del Testo unico sui servizi di media audiovisivi, stabilendo regole specifiche per gli influencer che operano nel Paese.

Ne abbiamo parlato qui: Dall’AGCOM stretta sugli influencer: le nuove misure a cui si dovranno attenere se superano questo numero di follower

Ora, il nuovo Ddl Beneficenza – 4 articoli in tutto – mira a disciplinare l’obbligo di riportare alcune informazioni specifiche tra cui l’importo complessivo destinato alla beneficenza, ovvero il valore percentuale sul prezzo di ogni singolo prodotto, in modo tale che i consumatori sappiano quale parte del ricavato andrà a iniziative solidaristiche.

Cosa prevede il Ddl beneficenza

Saranno in essere una serie di obblighi in capo a produttori e in capo professionisti nelle fasi di promozione, vendita e fornitura dei beni oggetto delle raccolte fondi.

In particolare, il Ddl prevede l’obbligo di indicare sulle confezioni dei beni commercializzati anche a scopi benefici:

  • il soggetto destinatario dei fondi raccolti
  • la finalità della campagna
  • l’importo che si intende donare, se predeterminato, o, la percentuale del prezzo di vendita – parametrata agli acquisti – da destinare in beneficenza

Informazioni, queste, che dovranno essere comunicate dagli stessti produttori e professionisti all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm).

Inoltre, per una maggiore trasparenza a tutela dei consumatori, occorrerà comunicare non solo il termine entro il quale si prevede il versamento della somma ai destinatari dell’iniziativa benefica, ma anche quello in cui il pagamento è effettivamente avvenuto.

Le sanzioni previste dal Ddl Beneficenza

In caso di violazione degli obblighi, il Ddl Ferragni prevede che l’autorità possa comminare sanzioni da 5mila a 50 mila euro e che il 50% ricavato delle eventuali sanzioni venga impiegato in iniziative solidaristiche che saranno stabilite con un successivo decreto.

L’ammontare delle sanzioni sarà definito “in ogni singolo caso” facendo riferimento al prezzo di listino di ogni prodotto e al numero di unità messe in vendita.

Nei casi di minore gravità la sanzione è diminuita fino a due terzi. All’Antitrust va anche indicato il termine entro cui sarà versato l’importo destinato alla beneficenza, ed entro tre mesi da quella scadenza il produttore dovrà comunicare il versamento. I provvedimenti sanzionatori non saranno pubblicati solamente su un’apposita sezione del sito istituzionale del Garante per la concorrenza, ma anche su quelli del produttore o del professionista che ha violato gli obblighi (influencer inclusi, quindi), che dovranno anche pagare le spese per la pubblicazione “su uno o più quotidiani, nonché mediante ogni altro mezzo ritenuto opportuno in relazione all’esigenza di informare compiutamente i consumatori.

Una disposizione transitoria, infine, sottolinea che le nuove norme non si applicano alle promozioni, alle vendite e alle forniture di prodotti in corso alla data di entrata in vigore della legge.

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