Questo additivo a lungo considerato sicuro sta per essere messo al bando negli USA, e in Europa?

Questo olio vegetale, utilizzato per esaltare il sapore dei soft drink, è connesso a problemi neurologici e tiroidei - ecco perché le autorità sanitarie statunitensi ne stanno valutando la messa al bando

La Food and Drug Administration sta valutando di vietare l’utilizzo di un additivo noto come olio vegetale bromurato (BVO) negli alimenti. L’annuncio è stato fatto ieri da James Jones, Vice Commissario per gli alimenti umani di FDA.

I rischi del BVO

Il BVO è un olio vegetale derivante da soia o mais e modificato con atomi di bromo e largamente utilizzato fin dagli anni Trenta nell’industria alimentare come additivo in molti prodotti e bibite (soprattutto soft drink) per esaltarne il sapore. Molti lo hanno definito l’ingrediente segreto della Coca Cola (a cui ha dovuto rinunciare in molti Paesi a partire dal 2015).

Notato sulle etichette con la sigla BVO, è una sostanza chimica utilizzata principalmente per emulsionare olii di origine vegetale in bevande a base di acqua, migliorandone la stabilità e l’aspetto. In pratica, il bromo conferisce all’olio proprietà più dense e pesanti, consentendo così di rimanere in sospensione nelle bevande anziché separarsi e galleggiare in superficie

Per anni le multinazionali si sono rifiutate nei mercati in cui era consentito, di sostituire il BVO, un’operazione questa considerata troppo costosa e non conveniente. La Food and Drug Administration lo ha considerato sicuro per decenni, sebbene questa posizione sia stata oggetto di revisioni e dibattiti.

I sospetti sulla sua pericolosità sono iniziati già negli anni Settanta del secolo scorso, quando la FDA stabilì che non era più “generalmente riconosciuto come sicuro” e iniziò a supervisionarne l’uso secondo le nostre normative sugli additivi alimentari. Diversi studi sono stati successivamente condotti per verificare l’eventuale pericolosità di questo olio vegetale. In particolare, uno ubblicato dal National Institutes of Health (NIH) ha dimostrato i possibili effetti avversi sulla salute umana causati dal BVO anche in piccole dosi. Consumatori e scienziati hanno continuato a richiedere a gran voce un riesame della sicurezza di BVO basandosi sui potenziali rischi per la salute. Finalmente sembra che l’Organo proposto alla sicurezza alimentare negli USA abbia deciso di ascoltarli ed espresso la volontà di metterlo al bando definitivamente.

Gli effetti nocivi del BVO

La controversia intorno al BVO si incentra sui potenziali effetti sulla salute umana del bromo incorporato. La presenza di bromo, un elemento chimico trovato anche in alcuni ritardanti di fiamma, ha suscitato preoccupazioni, in quanto potrebbe accumularsi nel corpo umano con effetti potenzialmente nocivi. Studi su animali hanno indicato che alte dosi di BVO possono causare danni agli organi e comportare problemi neurologici, ma la ricerca sull’impatto a lungo termine del BVO nell’alimentazione umana è limitata.

I principali effetti negativi riguardano il nostro sistema endocrino e la ghiandola tiroidea: qui i ricercatori hanno evidenziato un aumento dei livelli di bromo inorganico e organico provocati dall’assunzione di cibi e bevande contenenti l’olio vegetale bromurato.

L’eccesso di BVO nel sangue umano è stato connesso anche a sintomi neurologici nelle persone che assumono grandi quantità di bibite addizionate con questa sostanza.

Proprio questo studio, risalente all’anno scorso, ha fornito le prove scientifiche necessarie a supportare la proposta di rimuovere l’autorizzazione della FDA come additivo alimentare per il BVO.

L’azione proposta è un esempio di come l’agenzia monitora le prove emergenti e, se necessario, conduce ricerche scientifiche per indagare su questioni relative alla sicurezza e intraprende azioni normative quando la scienza non supporta l’uso sicuro e continuato degli additivi negli alimenti – si legge nel comunicato.

Per fortuna negli ultimi anni, anche alla luce del fatto che il BVO è ormai vietato su alcuni mercati (come quello californiano) molti produttori di bevande hanno riformulato i loro prodotti per sostituire il BVO con ingredienti alternativi.

Oggi bevande come Coca-Cola, Gatorade, Pepsi e molte altre (che un tempo contenevano il pericoloso additivo) sono state modificate per evitare di avere fra gli ingredienti il pericoloso BVO.

Alternative al BVO

Data la controversia e il divieto in Europa, i produttori di bevande e alimenti hanno esplorato e adottato alternative a BVO. L’estere di saccarosio di acidi grassi e la gomma di cellulosa sono tra le sostanze usate per sostituire il BVO nelle bevande. Queste alternative devono soddisfare sia i requisiti funzionali sia i criteri di sicurezza stabiliti dalle autorità regolatorie.

La situazione in Europa

Nell’Unione Europea, l’olio vegetale di bromuro è vietato dal 2008. In Europa, la sicurezza degli additivi alimentari è valutata dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e il BVO oggi non compare nell’elenco approvato di additivi alimentari. Il divieto riflette una filosofia precauzionale verso le sostanze chimiche alimentari, che richiede una prova chiara di sicurezza prima dell’approvazione.

I divieti in vigore negli altri Paesi

Come abbiamo detto, il BVO è stato già vietato in diverse parti del mondo – ecco perché alcune multinazionali, presenti su mercati diversi, hanno preferito eliminarlo da tutti i loro prodotti, sia quelli destinati al mercato USA che quelli destinati agli altri mercati. Oltre all’Europa, anche il Giappone ha vietato questo addittivo nel 2010.

In California, il divieto di utilizzo di BVO e altri tre additivi ritenuti pericolosi per la salute umana diventerà operativo a partire dal 2027.

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