Svolta storica in Spagna: via libera al congedo mestruale e agli assorbenti gratis nelle scuole e nelle carceri

Rivoluzione in Spagna: è il primo Stato europeo a riconoscere alle donne il diritto al congedo per le mestruazioni dolorose. Ma non solo. Nel Paese saranno distribuiti assorbenti gratis in luoghi pubblici come scuole e carceri.

In Spagna soffia aria di cambiamento, in particolare per le donne. Tante le misure rivoluzionarie approvate ieri, in una giornata davvero storica, dal Congresso spagnolo. Tra le più interessanti spicca il via libera alla legge sulla salute sessuale e riproduttiva, che prevede la possibilità di usufruire del congedo mestruale. Si tratta del primo Paese europeo che compie un passo del genere a favore della tutela del benessere femminile. 

Per quanto riguarda il congedo dal lavoro, sarà concesso a tutte quelle donne che soffrono di mestruazioni dolorose e quindi invalidanti. Per ottenerlo bisognerà presentare un certificato rilasciato dal proprio medico di base, che stabilirà il numero dei giorni necessari in base al singolo caso. Un mportante diritto riconosciuto a tantissime cittadine spagnole che finora erano costrette a recarsi al lavoro in preda a grandi sofferenze.

Lo stesso provvedimento, approvato con 185 voti a favore e 154 contrari, prevede la distribuzione gratuita di assorbenti e tamponi per le donne e le ragazze nelle scuole, nelle carceri e negli enti pubblici.

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Dalla legge trans al salario minimo, le altre novità introdotte in Spagna

Ma le misure relative al congedo mestruale e agli assorbenti gratis non sono le uniche introdotte in Spagna. Ieri dopo un lungo iter parlamentare, il Congresso ha dato il via libera anche alla cosiddetta legge trans, che dà la possibilità chiedere la modifica del proprio sesso all’anagrafe a partire dai 16 anni, senza bisogno autorizzazioni giudiziarie o certificati medici o psicologici che attestino la disforia di genere o i due anni di trattamento ormonale, necessari in precedenza. Mentre per ragazze e ragazzi di età compresa fra i 14 e i 16 anni servirà, invece, il consenso dei genitori.

“La legge riconosce qualcosa di semplice, che se sei trans hai diritto ad affittare un appartamento o a divertirti in un luogo pubblico senza essere discriminato”, consentirà alle persone di “non avere paura di dire chi sono” ha dichiarato in aula la ministra spagnola per l’Uguaglianza Irene Montero, esultando per l’approvazione del testo.

Ieri il Congresso spagnolo era chiamato anche a votare in modo definitivo la riforma della legge sull’aborto che mira a garantire maggiormente il diritto all’accesso a questa pratica. D’ora in poi sul territorio spagnolo le ragazze dai 16 anni in su potranno abortire liberamente nelle strutture sanitarie pubbliche, senza bisogno del consenso dei genitori o dei tutori legali.

Ma non finisce qui. Nonostante l’inflazione, l’esecutivo spagnolo – guidato dal socialista Perdo Sánchez – ha deciso anche di aumentare il salario minimo per il 2023 dell’8%, portandolo da 1.000 a 1.080 euro al mese. Una lezione di civiltà a tanti altri Paesi europei, Italia compresa.

@Ministerio de Trabajo y Economía Social

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Fonti: Gobierno de España/Congreso de los Diputatos

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