Svolta all’Ordine degli Ingegneri di Bologna: arriva il primo timbro al femminile di “ingegnera”

Sofia Fantini è la prima ingegnera a vedersi riconoscere un timbro ufficiale di questo ruolo declinato al femminile grazie alla decisione dell’Ordine di Bologna

La parità di genere passa anche dalle piccole cose e dai nomi cui si dà loro. Da anni centinaia di migliaia di donne si battono per vedersi riconosciute il loro ruolo al “femminile”. Quella “a” finale che per tanti sembrerà poco, ma che per le donne – che fino a non molti anni fa non potevano nemmeno lontanamente ambire a questi ruoli – è tanto, tantissimo.

E ora finalmente l’Ordine degli ingegneri (e delle ingegnere, da adesso) di Bologna ha dato una svolta in tal senso. Per la prima volta ha infatti messo in produzione un timbro ufficiale che recita “ingegnera”. Come detto può apparire banale, ma se si pensa che in cent’anni di storia non era mai accaduto prima, allora così banale non è.

Bologna ha dato il via ad una reazione a catena tanto bella quanto inaspettata: questa approvazione può infatti dirsi estesa a tutta Italia grazie alla conferma del Cni, il Consiglio nazionale ingegneri. Da questo momento, dunque, tutte le donne iscritte potranno richiedere al proprio Ordine provinciale il timbro con il titolo professionale declinato al femminile.

La battaglia di Sofia Fantini

Ma a chi dobbiamo tutto ciò? Ad aprire la strada a questa piccola ma fondamentale rivoluzione è stata l’ingegnera Sofia Fantini. Classe 1993, è suo il primo timbro in produzione. Una rivendicazione che cerca di portare avanti da 3 anni, chiedendo invano che la sua professione venisse declinata al femminile.

Così, nel 2021, la Fantini ha deciso di rivolgersi a RebelArchitette, associazione che da anni si occupa di sensibilizzare chi lavora nel campo dell’architettura per una visione più inclusiva e di promuovere il ruolo della donna nell’ambito delle costruzioni.

Grazie a questa unione che ha fatto la forza, come si suol dire, il traguardo tanto ambito è arrivato con la conferma di approvazione della richiesta da parte dell’Ordine. La Fantini, dandone notizia sul suo profilo Facebook, ha parlato di un “piccolo passo di un percorso lungo”.

Quando questa parità sarà veramente effettiva?

Va da sé che questa vittoria è solo la prima di una lunga serie in una battaglia, ovviamente, mira a ben altro. Portata avanti specialmente in area giuridica e Stem, punta a rivendicare la tanto auspicata parità di trattamento sia decisionale che economica tra donne e uomini. Inoltre vuole evidenziare come anche noi donne ci siamo, finalmente: ci siamo inserite, affrontando mille difficoltà, in settori tradizionalmente a maggioranza maschile.

Una battaglia che deve andare di pari passo sia dal fronte linguistico che dei diritti che non devono fronteggiarsi uno contro l’altro come è sembrato far trasparire il contestato discorso di Ambra Angiolini sul palco del Concertone del 1° Maggio, ma procedere uniti verso un comune obiettivo.

Del resto anche l’Enciclopedia Treccani e la Crusca stessa hanno approvato la declinazione al femminile dei titoli e dunque, quanto ci manca perché questa parità “sulla carta” sia anche veramente effettiva nella vita di tutti i giorni?

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