159 anni fa centinaia di nativi americani vennero brutalmente uccisi nel massacro di Sand Creek

Centinaia di nativi americani persero la vita 159 anni fa in Colorado, durante un attacco a sorpresa particolarmente brutale. Una pagina della storia che non possiamo dimenticare

159 anni fa, esattamente il 29 novembre 1864, centinaia di nativi americani persero la vita durante il massacro di Sand Creek, in Colorado.

A guidare il reggimento di milizie fu il colonnello americano John Chivington: 700 soldati a cavallo attaccarono a sorpresa un villaggio abitato da circa 600 nativi appartenenti alle tribù Cheyenne e Arapaho uccidendo e mutilando centinaia di persone, soprattutto donne, bambini e anziani.

L’attacco imprevisto avvenne in un contesto di lunghe guerre e scontri tra gli Stati Uniti e i nativi indiani per il controllo delle terre durante la corsa all’oro nel Colorado e fu progettato proprio dopo che alcuni capi delle tribù ottennero accordi con il governo americano che riconosceva ai nativi il controllo su alcune terre

L’episodio fu uno dei più terribili, violenti e sanguinosi avvenuto Stati Uniti e ancora oggi è ricordato come una delle peggiori pagine della storia americana.

All’alba del 29 novembre, dietro ordine del colonnello Chivington, i soldati attaccarono in modo indiscriminato gli abitanti del villaggio con armi da fuoco e da taglio.

I pochi nativi sopravvissuti e i testimoni presenti durante il massacro, tra cui un mercante di nome John Smith, riferirono in seguito i dettagli macabri dell’attacco: corpi letteralmente fatti a pezzi, dita orecchie e nasi tagliati ed esposti come trofei, testicoli usati come porta tabacco, teste private del cuoio capelluto e decine di neonati uccisi brutalmente.

Si stima che durante l’attacco persero la vita tra i 137 e 175 nativi, incapaci di difendersi poiché colti alla sprovvista.

I soldati americani inizialmente festeggiarono il massacro come una grande vittoria ma in poco tempo le testimonianze portarono alla luce la slealtà e la crudeltà dell’attacco. Vennero avviate delle inchieste e il Congresso condannò duramente l’operato del colonnello Chivington:

“Indossando l’uniforme degli Stati Uniti, che dovrebbe rappresentare un emblema di giustizia e di umanità; ricoprendo l’importante ruolo di comandante di un distretto militare, e quindi avendo l’onore di governare ciò che rientrava nei suoi poteri, Chivington ha deliberatamente pianificato ed eseguito un folle e vile massacro in cui numerose persone sono state vittime della sua crudeltà. Essendo chiaramente a conoscenza della cordialità del loro carattere, e avendo egli stesso in un certo senso tentato di collocare le vittime in una posizione di fittizia sicurezza, Chivington ha sfruttato l’assenza di qualsiasi tipo di difesa da parte loro e la loro convinzione di sentirsi al sicuro per dare gratificazione alle peggiori passioni che abbiano mai attraversato il cuore di un uomo”, fu il giudizio espresso dal Congresso.

Alla fine degli anni ‘90, il senatore del Colorado Nighthorse Campbell, figlio di nativi americani, presentò una proposta per definire con precisione l’area del terribile massacro allo scopo di darne un parco protetto.

La proposta fu accolta e divenne legge: si individuò dunque un territorio di circa 50 chilometri quadrati nella Contea di Kiowa, a sud est di Denver, e al termine delle indagini, il 7 novembre del 2000, nell’area in cui avvenne il massacro venne istituito il Sand Creek Massacre National Historic Site.

Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook