Lui è cieco e il Comune impone l’interprete per celebrare l’unione civile: il compagno si sposerà bendato per solidarietà

Andrea Fiorucci e Tony Donno le stanno provando tutte per far valere i propri diritti, ma il Comune di Lecce non ha intenzione di mettere a disposizione gli atti in braille

La loro è una storia d’amore come tante ma, inspiegabilmente, ha dovuto fronteggiare discriminazioni ed episodi di abilismo nel corso del tempo. Andrea Fiorucci e Tony Donno sono una coppia da 17 anni.

Risiedono a Lecce e il primo, 40 anni, è un ricercatore di Pedagogia speciale presso l’Università del Salento. Il secondo, invece, ha 55 anni e lavora come impiegato della regione Puglia ed è cieco. Dopo una lunga relazione e finalmente ottenuti i loro diritti, hanno deciso di unirsi civilmente.

Si sono dunque recati al Comune di Lecce per suggellare la loro unione, ma proprio qui si sono trovati di fronte ad ostacoli inaspettati. L’Ufficio Anagrafe ha infatti preteso che, al momento della lettura della promessa, venisse convocato un interprete che avrebbe letto l’atto al posto di Donno.

Gli atti non sono accessibili nel codice Braille

La stessa richiesta è stata avanzata anche per il giorno del matrimonio, che è previsto il prossimo 23 giugno. E non c’è stato modo di far cambiare idea alla funzionaria. Hanno raccontato:

Rifiutava di procedere perché, a suo dire, era necessaria la presenza di un interprete. Eravamo sbalorditi. In tutti questi anni di vita insieme non ci è mai capitata una cosa del genere. È stata calpestata la nostra dignità di cittadini e di essere umani.

Il tutto era reso ancor più difficile da accettare perché si trattava di leggere un testo di nemmeno 10 righe. Avrebbe dovuto essere un dovere dell’amministrazione, per garantire il raggiungimento di libertà, eguaglianza e pieno sviluppo dell’individuo, rendere accessibili atti e documenti anche alle persone non vedenti, nel codice Braille o con documenti digitali.

Per questo motivo la coppia ha denunciato:

Riteniamo che siano stati violati molti diritti: dall’inaccessibilità dei servizi comunali alla scarsa preparazione e sensibilità degli uffici competenti a gestire la relazione con persone con disabilità, alla discriminazione istituzionale verso cittadini con disabilità, alle procedure amministrative che non rispettano la dignità della persona con disabilità e la sua autodeterminazione.

Fiorucci si presenterà bendato al matrimonio

Secondo i due, pretendere la presenza di un testimone lede il diritto alla privacy, obbligando a coinvolgere parti terze, nonché il diritto di autodeterminazione di un cittadino che “dall’essere disabile diventa disabilitato/inabilitato dalla stessa amministrazione comunale che dovrebbe tutelarlo”.

Andrea Fiorucci e Tony Donno, chiedendo il parere dell’ufficio legale dell’Unione Italiana Ciechi, avevano fatto appello direttamente al sindaco di Lecce, Carlo Salvemini. La loro richiesta è stata però respinta, a seguito del parere del garante delle persone con disabilità che ha giudicato valida e legittima la scelta dei funzionari dell’ufficio Anagrafe.

Fiorucci non si vuole comunque arrendere e per solidarietà al compagno ha intenzione di presentarsi bendato così “sarò cieco anche io”. Qui le sue motivazioni:

La nostra storia dovrebbe essere l’occasione per mostrare buon senso, coraggio, empatia, volontà ad aprire un dibattito serio e critico sull’accessibilità, sul concetto di autodeterminazione e autonomia della persona con disabilità invece che provocare una levata di scudi verso due cittadini. I veri ciechi, in questa storia, sono chi gli occhi ce li ha, ma non li vuole usare per guardare.

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