Il coro di Treviso emoziona tutti con il “ballo dell’accessibilità” che celebra l’inclusione (anche nella lingua dei segni)

Il Coro Anton di Treviso, con la sua canzone sulla disabilità, sta lanciando un forte messaggio di accettazione ed inclusività

Il Coro Anton di Treviso sta facendo parlare di sé sui social, dopo essere diventato virale con un video in cui si esibisce con una canzone che celebra l’inclusione. Tutto nasce da un gruppo di persone accomunate dalla volontà di accogliere e di comprendere le sfide che ogni giorno chi è affetto da disabilità si trova a dover affrontare.

E così, ecco il filmato in cui il coro canta mimando la parola “accessibilità” nella lingua dei segni. Da lì a fare il giro del web ci è voluto poco ed il tam tam sui social è iniziato, con tantissimi che hanno lodato il coro per il messaggio che ha voluto mandare.

Anton è un ragazzo affetto da distrofia muscolare di Duchenne

La storia del Coro Anton è cominciata con l’appello di Carlo Mussi, padre di Anton. Ventenne, è stato adottato da bambino dalla Russia e ha la distrofia muscolare di Duchenne. Carlo, un chitarrista autodidatta, ha formato il coro insieme ad un’insegnante.

A poco a poco diverse persone si sono avvicinate, accomunate dagli stessi principi e dal voler condividere le esperienze del prossimo. Poi gli aiuti concreti, raccogliendo fondi per la ricerca con la creazione di un album intitolato Come dentro l’infinito.

Il ricavato è stato interamente devoluto all’associazione Parent Project Aps che sostiene la ricerca scientifica per trovare una cura alla distrofia muscolare di Duchenne e Becker. Ed è proprio in questo disco che si trova la canzone che sta attirando l’attenzione del web.

Il “Ballo dell’accessibilità”

Intitolata il Ballo dell’accessibilità, riflette il desiderio di sensibilizzare e di superare le barriere invisibili (e molto spesso anche visibilissime) che si frappongono tra le persone con disabilità e la società. Il brano, in particolare, è nato da un episodio che di cui è stato protagonista proprio Anton.

Carlo stava infatti prenotando un albergo per trascorrere le vacanze con la sua famiglia. quando ha chiesto se ci fossero barriere architettoniche, ha ricevuto una risposta che lo ha lasciato di stucco: “Cosa intende per accessibile?”.

La canzone ha dunque preso vita, con una melodia coinvolgente e parole toccanti. A fare da “maestra” di LIS è stata Raffaella, mamma di una ragazza sordomuta e corista del gruppo. Il Coro Anton, con impegno e dedizione, sta così dimostrando ancora una volta come la musica possa unire le persone e trasmettere messaggi di speranza ed accettazione.

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Fonte: ANSA

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