L’ultimo abbraccio a Biagio Conte: migliaia di siciliani hanno salutato il missionario dal cuore grande tra lacrime e applausi

Mentre la città di Palermo è in subbuglio per l'arresto di Matteo Messina Denaro, fiumi di persone si sono recati nella cattedrale per dare il loro ultimo Biagio Conte, l'amato missionario noto come l'angelo dei poveri. Questo è il volto più bello della Sicilia, che ci fa riacquistare fiducia nella nostra società

In queste ore i riflettori dei media sono puntati sullo storico arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro, avvenuto ieri a Palermo. La notizia, con dettagli e retroscena, è rimbalzata sui quotidiani italiani e sui giornali di tutto il mondo.

I cittadini siciliani (e non solo) hanno esultato per la cattura del boss di Cosa Nostra, ricercato da ben 30 anni. Per festeggiare e mantenere la sua promessa, il giornalista Pino Maniaci – noto per le sue inchieste contro la mafia – si è persino tagliato i baffi che aveva portato per ben 50 anni nel corso dell’edizione di ieri del tg di TeleJato.

Ma Palermo è una città in fermento anche per un altro motivo, che sta facendo decisamente meno rumore: oggi in cattedrale si è svolto il funerale di Biagio Conte, il missionario laico – stroncato da un tumore – che si è messo al servizio degli ultimi. Un fiume di persone, provenienti da diverse parti della Sicilia, si sono riversate in chiesa per dare un ultimo saluto a quell’uomo umile, ma dal cuore grande.

Per permettere a tutti di assistere alla messa all’esterno della Cattedrale è stato allestito un maxi schermo. Tante le lacrime di commozione dei presenti e la gratitudine nei confronti del missionario amico dei poveri e dei senzatetto. Adulti, giovani, bambini e anziani: tutti hanno voluto essere lì per dare un ultimo saluto al fondatore della Missione Carità e Speranza, il cui corpo è stato riposto in una bara semplicissima (così come lo era lui) realizzata col legno donato dai ferrovieri.

 Il nostro Fratel Biagio ha amato la sua Palermo, si è coinvolto nelle sue sofferenze e contraddizioni come il nostro don Pino Puglisi. Ha amato ogni città meta del suo lungo pellegrinaggio, ha amato ogni città del mondo – così l’ha commemorato l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, durante l’omelia. Vedevamo in lui una certezza che vorremmo diventasse sempre nostra, di ogni uomo e di ogni donna di buona volontà. C’era una dolcezza nel suo essere che veniva da un Altrove, una vitalità che trovava le sue sorgenti in uno spazio inedito. Per questo fratel Biagio era vivo. Pieno di vita anche alla fine, sul letto che era diventato la sua croce.

L’arcivescovo ha voluto ricordare per il suo sorriso “sommesso e splendente, chiaro e profondo, intimo e aperto”, un sorriso che trasmette speranza in una società fatta di contraddizioni e ingiustizie.

“Il male mafioso non avrà l’ultima parola” ha aggiunto monsignor Lorefice in riferimento alla notizia della cattura di Matteo Messina Denaro. E dai banchi della chiesa si è levato un grido con un’invocazione, condivisa da tanti: “Santo subito!”. Secondo qualcuno, il primo miracolo di Fratel Biagio è già avvenuto, ovvero l’arresto del superlatitante mafioso.

Vedere le immagini dei palermitani che si stringono attorno a Biagio Conte ci fa sperare in un futuro migliore, più giusto e umano.

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Fonte: Arcidiocesi di Palermo 

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