Creme solari: il 75% non funziona come dovrebbe o contiene ingredienti dannosi, secondo l’EWG

La nuova guida alle creme solari 2022 dell'EWG afferma che il 75% dei prodotti in commercio negli Usa non funziona come dovrebbe o contiene ingredienti che potrebbero essere dannosi per la salute o aumentare la sensibilità ai raggi solari

Come ogni anno, l’Environmental Working Group (EWG) torna a parlare di creme solari, mappando la situazione di questi prodotti sul mercato americano e scoprendo quali sono validi e “puliti” dal punto di vista degli ingredienti e quali invece sarebbero da evitare.

Secondo l’EWG, che ha analizzato 1850 solari venduti negli Usa (alcuni dei quali sono presenti anche in Italia), il 75% dei prodotti ha mostrato di non essere efficace come promette, ovvero ha ottenuto una valutazione scarsa per la protezione della pelle dai raggi del sole o addirittura conteneva ingredienti potenzialmente dannosi.

In altre parole, la 16esima Guida annuale ai filtri solari EWG sottolinea che solo 1 prodotto su 4 soddisfa gli standard del gruppo per una protezione adeguata e sicura, quindi si mostra efficace ma allo stesso tempo privo di ingredienti che possono provocare danni alla salute.

I prodotti commercializzati per neonati e bambini in media sono andati leggermente meglio, con 1 su 3 che soddisfa gli standard.

C’è stato poi un vero e proprio studio peer-reviewed dell’EWG sull’efficacia delle creme solari condotto nel tardo autunno 2021 su 51 prodotti. Questo ha rilevato come la maggior parte dei solari negli Stati Uniti fornisce una protezione UVA inadeguata, rispetto a quanto suggerisce il Fattore di Protezione Solare (SPF) in etichetta. Questo significa che i consumatori mentre li utilizzano hanno una falso senso di sicurezza.

In media, i prodotti hanno ridotto l’esposizione ai raggi ultravioletti solo della metà di quanto ci si aspetterebbe e solo circa un terzo dei prodotti – solo 18 su 51 – ha superato il test di protezione UVA richiesto per le creme solari vendute in Europa.

E poi l’EWG continua:

Sebbene il valore SPF sia considerato un buon predittore dell’efficacia della protezione solare contro i raggi UVB, la principale causa delle scottature, la maggior parte delle creme solari che abbiamo testato non ha mostrato una protezione affidabile. Una scarsa protezione solare può provocare una sovraesposizione ai raggi UVA, che sono stati associati a danni alla pelle a lungo termine, rughe e un aumentato rischio di cancro della pelle. Siamo particolarmente preoccupati per la nostra scoperta che, in media, il fattore di protezione UVA era solo un quarto del valore SPF etichettato.

L’aggiornamento di quest’anno della Guida per la prima volta include anche una sezione sulla diffusa contaminazione dei filtri solari – in particolare spray – con il benzene cancerogeno. Una questione di cui si è parlato molto negli Usa a causa dei richiami di solari ma anche deodoranti.

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Tra i filtri controversi segnalati dall’EWG vi è in particolare l’ossibenzone, il cui utilizzo è rischioso in particolare per i bambini:

La FDA rileva che i bambini potrebbero essere più vulnerabili degli adulti ai danni causati dall’ossibenzone “a causa del potenziale di maggiore assorbimento e bioaccumulo”.

Questo filtro solare è stato trovato in circa il 15% dei prodotti valutati nella guida 2022.

Sì ai filtri minerali, no agli spray solari

Anche quest’anno le creme solari che ottengono il punteggio migliore nella Guida EWG sono quelle che contengono filtri minerali e non chimici, ovvero ossido di zinco, biossido di titanio o entrambi.

Si sconsiglia anche, come era già avvenuto l’anno scorso, di usare solari spray. In merito a queste tipologie di solari si legge:

EWG continua a raccomandare ai consumatori di evitare le creme solari spray, a causa della difficoltà di un’applicazione corretta, della potenziale tossicità degli ingredienti e dei problemi di inalazione.

In pratica, utilizzando gli spray solari, si rischia di mettere uno strato troppo sottile di prodotto e di conseguenza questo potrebbe risultare non efficace. Inoltre, un altro problema è quello della possibile inalazione di sostanze dannose che possono arrivare ai polmoni causando danni.

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Fonte: EWG

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