Cosa c’è davvero nei palloncini di Tiger, Amazon e Wish? Non gonfiateli con la bocca, trovate sostanze chimiche potenzialmente cancerogene

I palloncini non mancano mai alle feste dei bambini e proprio i più piccoli sono quelli che li maneggiano più spesso. Il problema è che, secondo una nuova indagine di Altroconsumo, questi giochi possono contenere sostanze pericolose e oltre i limiti di legge

I palloncini sembrano essere non solo nemici dell’ambiente ma anche della sicurezza dei bambini, o almeno lo sono alcuni tra quelli in commercio. A sostenerlo è la rivista Altroconsumo che in una delle sue ultime indagini si è concentrata proprio su questi giochi, tanto amati dai più piccoli quanto potenzialmente pericolosi.

Spesso, per risparmiare acquistiamo palloncini online su siti come Amazon e Wish ma si tratta sempre di una buona idea? Non esattamente! Secondo l’analisi, infatti, è proprio online che si riescono ad eludere più facilmente le regole e magari si riescono anche a vendere palloncini senza etichetta e che contengono sostanze controverse.

Per arrivare ad affermare questo, Altroconsumo ha acquistato 12 confezioni di palloncini in (o su):

  • Negozi su strada (tra cui Tiger)
  • Amazon
  • Wish

Tutti sono stati fatti analizzare in laboratorio e si è scoperto così che ben 7 su 12 contenevano composti chimici potenzialmente cancerogeni e in concentrazioni superiori al limite di sicurezza previsto dalla normativa dei giocattoli.

Di quali composti si parla? Di nitrosammine o nitrosabili (ovvero sostanze che possono trasformarsi in nitrosammine). Come ricorda Altroconsumo:

Le nitrosammine sono composti classificati dalla Airc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che ha un’autorità indiscussa in questo campo, come probabili cancerogeni. Possono aumentare il rischio di tumori gastrici e all’esofago, se ingeriti oltre la soglia di sicurezza. La correlazione non è stata dimostrata con assoluta certezza, tuttavia il principio di precauzione impone che si faccia molta attenzione alla loro presenza nei prodotti, specialmente se destinati ai bambini.

Come arrivano a contaminare i palloncini? Risponde, sempre Altroconsumo, che le nitrosammine si formano durante la lavorazione della gomma, naturale o artificiale, e più precisamente nel momento in cui viene sottoposta al processo di vulcanizzazione, che richiede temperature elevate e rende la gomma resistente.

Considerando che, tra l’altro, la nostra esposizione alle nitrosammine non avviene solo attraverso i palloncini (ma anche tramite alcuni cibi, tra cui birra e salumi), per garantire la salute dei consumatori esistono dei limiti di legge anche per i giocattoli.

Come scrive Altroconsumo:

Una direttiva (2009/48/CE) impone a tutti i giocattoli un limite di sicurezza massimo di 0,05 mg di nitrosammine e di 1 mg di sostanze nitrosabili per kg di materiale. 3 prodotti sono risultati entro le soglie accettabili; 2 sono a cavallo e ben 7 le hanno superate. La quantità di nitrosammine rilevata in questi prodotti va da 0,01 a 0,96 mg/kg: i palloncini con le analisi peggiori contengono nitrosammine in quantità 19 volte superiore al limite di legge. La quantità di sostanze nitrosabili va invece da 0,11 a 5,85 mg/kg: i palloncini peggiori contengono sostanze nitrosabili in quantità 6 volte superiore al limite di legge.

E la cosa è parecchio grave, considerando che i palloncini vengono gonfiati generalmente con la bocca e dunque queste sostanze potrebbero essere ingerite.

Questa la tabella dei palloncini analizzati nello specifico, che indica le caratteristiche dei vari prodotti e i risultati del test sulla presenza di nitrosammine.

palloncini tabella altroconsumo

©Altroconsumo

Come forse ricorderete, non è neanche la prima volta che si evidenzia questo problema nei palloncini. Già una precedente indagine condotta in Austria, e di cui vi abbiamo parlato nel 2020, aveva scoperto uno scenario simile. Leggi anche: Non gonfiate quei palloncini! Nitrosammine oltre i limiti in diversi modelli venduti anche su Amazon

Ma tornando al nuovo test, Altroconsumo segnala inoltre che 2 confezioni (entrambe acquistate su Wish) erano prive di etichetta e un’altra non riportava le indicazioni in italiano. Altra cosa molto grave, cosiderando che ogni confezione di palloncini deve riportare, oltre al classico marchio CE, indicazioni chiare e nella lingua del Paese in cui si acquistano, come:

  • divieto di utilizzo per bambini con meno di tre anni
  • avvertenza per prevenire l’asfissia da ingestione di palloncini non gonfiati o scoppiati

Per quanto riguarda l’avvertenza di utilizzare una pompa per gonfiarli (evitando la bocca), questa precisazione (solo volontaria in Italia mentre è obbligatoria in altri Paesi Ue) era presente in 7 confezioni su 12.

Altroconsumo ha fatto sapere di aver richiesto il ritiro immediato dei palloncini che hanno presentato contaminazioni oltre i limiti di legge (e Amazon si è effettivamente subito attivato per rimuovere i prodotti incriminati dalla vendita).

La rivista dei consumatori anche scritto al Ministero dello Sviluppo Economico affinché compia delle verifiche sui materiali con cui sono realizzati questi giochi.

Come scegliere e utilizzare palloncini in sicurezza

Altroconsumo fornisce infine alcuni consigli per scegliere al meglio i palloncini e mettere in atto tutto il possibile per evitare il rischio di ingerire sostanze controverse:

  • Verificare che sulla confezione vi sia il marchio CE e le indicazioni di utilizzo
  • Gonfiare i palloncini sempre con una pompa e non a bocca
  • Quando sgonfi, i palloncini non vanno mai lasciati in mano a bambini che hanno meno di 8 anni
  • Non lasciare che i bambini mettano in bocca i palloncini
  • Una volta rotti vanno subito gettati nell’indifferenziata
  • Diffidare e segnalare al venditore se i palloncini hanno un odore forte

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Fonte:  Altroconsumo

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