Marcella La Cioppa Non hai bisogno che ti diciamo che essere genitori spesso implica trovare un difficile equilibrio tra la fiducia nel proprio istinto e l’apprendimento di cose nuove lungo il percorso, ma una cosa è certa essere un buon genitore è un’impresa davvero difficile
©lightfieldstudios/123rf
Il rapporto genitori-figli è complesso, spesso però si può fare qualcosa per migliorare la comunicazione.
Infatti, secondo diversi psicologi cambiare semplicemente il tono di voce quando parli con tuo figlio, non importa quanti anni abbia, può aiutarti a assicurarti che si senta visto, ascoltato e amato, contribuendo a sua volta ad aumentare la sua autostima e fiducia in se stesso.
Questa semplice tecnica di comunicazione gentile che andrebbe applica non solo con i figli, si rivela però particolarmente utile con loro come spiega anche la psicologa Dr. Sue Johnson in un recente episodio del podcast Open Relationships: Transforming Together dove spiega come il semplice atto di abbassare il tono della voce quando si parla ai propri piccoli può aiutare a ricordare loro che sei lì incondizionatamente.
Ha citato il defunto psicologo John Bowlby, a cui è attribuito il merito di aver coniato lo stile genitoriale della teoria dell’attaccamento, e ha sottolineato come:
Egli guardava le madri e i figli e i legami tra loro, e guardava le madri che avevano legami sicuri con i loro figli. Non erano distanti, incolpanti e giudicanti e dicevano sempre al bimbo cosa fare. Anche loro si avvicinavano, abbassavano la voce, parlavano sottovoce. Il messaggio della relazione è: ‘Sono qui, sei al sicuro con me, sono qui per te, ti vedo’.
Johnson ha fatto eco al potente promemoria che noi, come esseri umani, non possiamo darci quel potere se non lo sentiamo da qualcun altro intorno a noi, motivo per cui questo piccolo cambiamento nel tuo modo di parlare potrebbe aiutare a ricordare gentilmente a tuo figlio che è importante e che ciò che pensa, sente e dice è altrettanto importante per te.
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