Oggila prima Giornata Mondiale della Natura, dedicata alla flora e alla fauna selvatica (#WorldWildlifeDay)

Oggi, 3 marzo 2014, si celebra la prima Giornata Mondiale della Natura, dedicata alla flora e alla fauna selvatica. L’Onu aveva proclamato ufficialmente l’evento lo scorso dicembre, in occasione della propria 68esima assemblea generale. La Giornata Mondiale della Natura, o World Wildlife Day, nasce per celebrare la vita in tutte le sue forme.

World Wildlife Day 2014. Oggi, 3 marzo 2014, si celebra la prima Giornata Mondiale della Natura, dedicata alla flora e alla fauna selvatica. L’Onu aveva proclamato ufficialmente l’evento lo scorso dicembre, in occasione della propria 68esima assemblea generale. La Giornata Mondiale della Natura, o World Wildlife Day, nasce per celebrare la vita in tutte le sue forme.

Si tratta di un’occasione importante per ricordare le specie animali e vegetali che rischiano l’estinzione e che necessitano di essere protette. Inoltre, questa giornata dovrebbe spingere le autorità competenti ad agire per fermare i crimini contro l’ambiente, la natura e gli animali, come la caccia di frodo e il commercio illegale.

L’Onu ricorda l’importanza innegabile di ogni specie animale e vegetale presente sul Pianeta. Ad ognuna di esse viene associato un valore ecologico, sociale, culturale, scientifico ed educativo. Tutti i cittadini, la società civile, i politici e le associazioni non governative sono invitate ad un coinvolgimento in prima persona nella celebrazione della natura.

Per difendere la biodiversità animale e vegetale, l’Onu ha adottato la Convenzione sul commercio internazionale delle specie in via d’estinzione appartenenti alla fauna e alla flora selvatica (CITES), che svolge un ruolo fondamentale per garantire che il commercio internazionale non si trasformi in una minaccia per le specie in pericolo e per fermare i massacri di tigri, elefanti e rinoceronti.

Il Wwf ha accolto in modo positivo l’istituzione di una giornata dedicata alla natura, ma ha allo stesso tempo ricordato che sono ancora molte le azioni da compiere per difenderla: “La Giornata Mondiale della fauna selvatica, oggi celebrata per la prima volta in tutto il mondo per ricordare la più importante convenzione internazionale sul commercio di specie in via di estinzione, è un’opportunità per la comunità internazionale per celebrare il mondo vegetale e animale proprio in un momento in cui si raddoppiano gli sforzi per proteggerli”.

giornata mondiale natura fauna selvatica

Nel corso degli ultimi anni è stato comunque raggiunto un obiettivo da non sottovalutare. Dal 2009 la popolazione delle tigri è aumentata di oltre il 60% in Nepal. Nella stessa regione, il bracconaggio di rinoceronti, elefanti e tigri si è fermato per un anno, fino a febbraio 2014. Ora la speranza è che la sospensione venga prolungata, per salvare la vita di altri animali selvatici da proteggere.

“Le creature selvatiche che popolano ancora la Terra – dalla tigre alla farfalla monarca – portano meraviglia e bellezza nella nostra vita, sono l’essenza vitale di foreste, prati, fiumi e oceani e dai servizi ecosistemici che forniscono dipendono le nostre economie e la nostra società. La fauna selvatica ha bisogno del nostro riconoscimento e della nostra protezione”, ha dichiarato Jim Leape, direttore generale di WWF International.

Nell’ultimo anno si sono registrati numerosi successi nella lotta ai crimini contro la fauna selvatica: diversi paesi hanno distrutto i propri stock di avorio illegale, le Nazioni Unite hanno imposto sanzioni mirate e la recente Conferenza di Londra ha rafforzato l’impegno mondiale contro il bracconaggio e il commercio illegale.

Non dimentichiamo però che, come ricorda il Wwf, anche l’Italia è coinvolta nel commercio illegale di flora e fauna. Infatti il nostro Paese risulta tra i principali importatori europei di legname tropicale, di lane pregiate e di pelli di rettile. Vi è il rischio che dietro questo giro d’affari si nasconda un filone illegale, ma fortunatamente i governi e le associazioni ambientaliste e animaliste continuano a battersi per arginare il fenomeno e individuare i colpevoli.

Nonostante gli obiettivi raggiunti, come ricorda la LAV, gli animali pagano un prezzo altissimo per questo squallido business: negli ultimi 10 anni il numero di elefanti africani uccisi illegalmente è raddoppiato, mentre la quantità di avorio sequestrato è triplicata (un kg di avorio è venduto a circa 600 euro al kg). Nel 2013 i bracconieri hanno ucciso 22 mila elefanti. Il numero delle tigri nel mondo è passato da 100 mila unità di un secolo fa ad appena 3500. Il bracconaggio è responsabile di almeno il 78% della decimazione delle tigri di Sumatra (le ossa delle tigri sono vendute a circa 900 euro al kg).

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“L’Unione Europea è uno dei protagonisti più importanti del traffico illegale di specie di flora e fauna protette e derivati e l’Italia detiene un elevato record negativo per la cattura, per l’uccisone e la commercializzazione di specie di fauna e flora protette, in particolare per il transito di queste specie verso l’Asia e l’Africa”afferma la LAV“Auspichiamo che effettivamente questi crimini diventino una priorità di contrasto di Europol, con un coordinamento strategico delle polizie degli Stati Membri, come peraltro recentemente indicato dalla Commissione UE. Le sanzioni vigenti in Italia sono state introdotte nel lontano 1992 e si sono dimostrate fortemente inadeguate: non sono efficaci nel reprimere traffici basati su vere e proprie organizzazioni criminali che non possono essere fermate da semplici ammende. Dunque è indispensabile intervenire al più presto e con rigore per contrastare efficacemente tali illegalità”.

La LAV propone dunque di introdurre nel nostro ordinamento giuridico due ipotesi delittuose che riguardano: la “Cattura, il prelievo, la detenzione, il traffico e la commercializzazione di specie di flora e fauna protette” e il “Commercio e traffico illecito di parti di specie, flora e prodotti derivati” che sanzionano il commercio e il traffico illecito di specie di fauna e flora nonché il commercio e traffico illecito di parti di esse e prodotti derivati. È indispensabile prevedere significativi inasprimenti delle pene e uniformare queste agli strumenti vigenti in altri Paesi, anche Europei, che prevedono pene detentive fino a 7 anni di reclusione.

Seguite su Twitter e Facebook la Giornata Mondiale della Natura 2014: #WorldWildlifeDay.

Marta Albè

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