Smog, è allarme polveri sottili nelle città italiane. I risultati del Treno Verde 2011

Non arrivano buone notizie dal Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato, realizzato quest’anno con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la collaborazione di ANCI e il contributo di Telecom. L'allarme viene lanciato dopo una campagna itinerante che ha percorso l'Italia da nord a sud per monitorare l'inquinamento acustico e atmosferico di nove città (Siracusa, Reggio Calabria, Bari, Salerno, Pisa, Genova, Brescia, Vicenza, Rimini), grazie al Laboratorio mobile dell’Istituto sperimentale di RFI (Rete Ferroviaria Italiana).

Non arrivano buone notizie dal Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato, realizzato quest’anno con la partecipazione del Ministerodell’Ambientee della Tutela del Territorio e del Mare, la collaborazione di ANCI e il contributo di Telecom. L’allarme viene lanciato dopo una campagna itinerante che ha percorso l’Italia da nord a sud per monitorare l’inquinamento acustico e atmosferico di nove città (Siracusa, Reggio Calabria, Bari, Salerno, Pisa, Genova, Brescia, Vicenza, Rimini), grazie al Laboratorio mobile dell’Istituto sperimentale di RFI (Rete Ferroviaria Italiana).

Sebbene nei 42 giorni di monitoraggio le condizioni metereologiche abbiano aiutato la dispersione delle polveri sottili nell’aria, consentendo alle città analizzate di rimanere entro i limiti di legge, tra queste troviamo Siracusa che, durante il terzo giorno di monitoraggio, ha registrato un valore medio giornaliero di 101 mg/m3, il doppio del limite di tolleranza.

Il rilevamento è stato poi eseguito anche da uno strumento chiamato Personal Dust Monit e fornito dalla Con.Tec, che permetteva ai tecnici di Legambiente di passeggiare per le città misurando il livello degli agenti inquinanti ad altezza uomo. E qui emergono dati più allarmanti, con medie orarie ben oltre il limite giornaliero di 50 mg/m3 previsto dal D.lgs 155 del 2010. Le città con il record negativo più preoccupante sono di nuovo Siracusa (media oraria di 220 mg/m3),Vicenza (107 mg/m3) e Rimini (106 mg/m3).

Le cose non vanno meglio se si analizza l’inquinamento acustico per il quale, nonostante la presenza di piani di zonizzazione acustica studiati per il risanamento in molte delle città monitorate, sono stati riscontrati livelli di decibel di molto superiori ai limiti imposti. Le città peggiori sono Genova, Pisa e Rimini, e per quest’ultima in particolare si sono registrati nelle ore notturne valori pari a 63,7 decibel, contro un limite di 40. “Risulta urgente – ha commentato Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente – affrontare l’eccessivo livello di rumore nelle città attraverso monitoraggi del suono, mappature e piani di risanamento, strumenti che dovranno assolutamente divenire una priorità dei Comuni italiani. La salute dei cittadini è a rischio e crediamo sia giunta davvero l’ora di trovare una volta per tutte rimedi efficaci per far fronte a questa allarmante situazione”.

Sono ancora pochi, infatti, i Comuni che si stanno adeguando alla normativa prevedendo la zonizzazione e piani di risanamento: secondo l’ISTAT a fine 2009 erano 71 e, tra quelli inadempienti, troviamo Torino, Milano, Palermo e Sassari. In regioni come Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Molise addirittura non esiste neanche un capoluogo che si sia adeguato a quanto previsto dalla legge per ridurre l’inquinamento acustico.

L’allarme viene poi lanciato dai dati pervenuti sull’intero territorio nazionale: sono ben 29, infatti, i capoluoghi italiani che sono andati ben oltre i 35 giorni di limitedi superamento da polveri sottili, con Torino che guida la triste classifica con 74 giorni, seguita da Milano e Verona (67 giorni) e Brescia (63). I dati sugli sforamenti giornalieri del PM10 relativi ai primi mesi del 2011 confermano una situazione a dir poco allarmante, soprattutto nelle città dell’area padana”, ha dichiarato sempre Moroni. “Alla luce di tutto questo è assurdo continuare a destinare risorse pubbliche nella costruzione di nuove reti autostradali, invece di investire e potenziare il trasporto su ferro e in linee urbane ed extra urbane efficienti dedicate al trasporto pendolare.

Ed è proprio su questo fronte che ruota l’impegno di Ferrovie dello Stato, con oltre 1 miliardo di euro già investiti in piani di modernizzazione e potenziamento delle infrastrutture ferroviarie per il traffico locale e una gara lanciata una settimana fa per 90 nuovi treni elettrici: Sono fatti – ha detto Mauro Moretti, Amministratore Delegato del Gruppo FdS – che dimostrano come il Gruppo FS consideri prioritaria la questione del trasporto dei pendolari, consapevole anche delle positive ricadute sull’ambiente di un servizio ferroviario efficiente ed efficace.

I dati insomma sono davvero preoccupanti e come sempre si aspetta che la situazione diventi ingestibile per agire: noi ci auguriamo che quanto emerso in questi primi mesi del 2011 sia sufficiente a far comprendere alle amministrazioni locali l’importanza di studiare ed attuare soluzioni per arginare l’annoso problema dello smog e dell’inquinamento acustico. Ne trarrebbero giovamento le nostre città, diventando sicuramente più vivibili e, cosa non da poco, la nostra salute, messa sempre più a rischio dall’ambiente che ci circonda.

Eleonora Cresci

 

 

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