La Terra muore di caldo: il 2016 è l’anno più caldo della storia

Da Nasa e Noaa arriva la conferma. Il 2016 è l’anno più caldo della storia, da quando hanno avuto inizio le misurazioni sistematiche delle temperature. Si parla ormai di 3 anni record per il caldo di fila, dal 2014 al 2016.

Da Nasa e Noaa arriva la conferma. Il 2016 è l’anno più caldo della storia, da quando hanno avuto inizio le misurazioni sistematiche delle temperature. Si parla ormai di 3 anni record per il caldo di fila, dal 2014 al 2016.

I cambiamenti climatici e il riscaldamento globale – ormai nessuno può più negarlo – vanno associati alle attività umane. Emissioni di anidride carbonica fuori controllo e conseguente acidificazione degli oceani stanno mettendo a repentaglio le normali condizioni climatiche.

A volte come nel caso dell’Italia ci troviamo purtroppo in un mondo alla rovescia, con neve inaspettata al Sud e temperature invernali più elevate rispetto alle medie stagionali al Nord. Se l’umanità non si prenderà la responsabilità di ciò che sta accadendo al clima del Pianeta, la situazione non potrà che peggiorare.

Nel 2016 la temperatura media sulla superficie della Terra e degli oceani è risultata superiore addirittura di 0,94 gradi Celsius rispetto alla media del ventesimo secolo. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre, che rileva le temperature dal 1880.

Il 2016, insieme al 2014 e al 2015, forma la triade degli ultimi anni più caldi della storia. In particolare, in Italia il 2016 che si è classificato al quarto posto tra gli anni piu’ caldi di sempre con una temperatura che è risultata di 1,24 gradi Celsius superiore alla media del periodo di riferimento, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che rilevano le temperature dal 1800.

Si conferma anche in Italia la tendenza al surriscaldamento dopo che il 2015 si era posizionato come l’anno più bollente della storia ma nella classifica degli anni piu’ caldi ci sono nell’ordine il 2014, il 2003, il 2007, il 2012, 2001, poi il 1994, 2009, 2011 e il 2000.

Si moltiplicano, come precisa la Coldiretti, gli eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo. La stessa Coldiretti sottolinea le anomalie climatiche che in questi giorni stanno interessando il Nord e il Centro Sud, purtroppo mettendo in gravi difficoltà le popolazioni delle zone terremotate.

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Secondo il Wwf, mai come ora c’è bisogno di un’azione urgente sul cambiamento climatico, messaggio peraltro già raccolto nel 2015 dall’Accordo di Parigi scaturito nell’ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici, accordo già entrato in funzione un anno dopo, nel dicembre 2016. Ma nonostante lo slancio globale per affrontare questa crisi sia crescente i dati ci dicono che ormai abbiamo raggiunto già un grado in più di temperatura della superficie terrestre rispetto all’epoca preindustriale, quando lo stesso Accordo di Parigi impegna tutti gli stati a fare il possibile per mantenere la temperatura sotto 1.5°C in più.

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Infine secondo il Wwf, gli scenari per i cambiamenti climatici in Italia sono realmente preoccupanti. Le migliori e più avanzate elaborazioni dell’autorevole Centro Euro-mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC) sono giunte con il suo modello COSMO-CLM ad elaborare scenari con pixel di 8 Kmq, una risoluzione veramente alta per gli studi relativi agli scenari climatici, la più alta di quella impiegata in Europa.

Nel caso dello scenario di mitigazione ritenuto ormai altamente probabile tra quelli presentati dall’ultimo rapporto dell’IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change, si parla dello scenario RCP 4.5) si indica un incremento della temperatura media in Italia pari a circa 3°C per la fine del secolo per l’intero territorio nazionale. Con l’Accordo di Parigi e oltre speriamo sia davvero giunto il momento di intervenire per migliorare la situazione.

Marta Albè

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