Vibrazioni sonore e odori speciali per sostituire i pesticidi. Lo studio tutto italiano

Sostituire i pesticidi con soluzioni innocue per l’ambiente è possibile? Un gruppo di ricercatori italiani stanno sperimentando delle tecniche che potrebbero consentire di sostituire i pesticidi di sintesi con strumenti che emettono suoni e odori in grado di interrompere la diffusione dei parassiti.

Sostituire i pesticidi con soluzioni innocue per l’ambiente e la salute è possibile? Un gruppo di ricercatori italiani sta sperimentando delle tecniche che potrebbero consentire di sostituire i pesticidi di sintesi con strumenti che emettono suoni e odori in grado di interrompere la diffusione dei parassiti.

Lo studio è condotto dai ricercatori della Fondazione Edmund Mach all’interno del progetto PURE (Pesticide Use and Risk Reduction) dell’Unione Europea, con l’obiettivo di individuare dei metodi di produzione agricola più rispettosi dell’ambiente grazie alla lotta integrata e alla riduzione del ricorso a fitofarmaci. Gli esperti si stanno concentrando su alcuni parasiti comuni dell’uva che rappresentano le maggiori minacce per l’industria europea del vino.

Fino a questo momento gli studi scientifici hanno suggerito che alcuni suoni e odori specifici possono allontanare i parassiti e ostacolare la loro proliferazione, riducendo il loro impatto sulle coltivazioni e senza inquinare, come invece avviene con i pesticidi.

I ricercatori sperano che queste tecniche possano aumentare le rese dei raccolti senza gli effetti dannosi delle sostanze tossiche impiegate in agricoltura su ambiente, animali e esseri umani. Sappiamo bene, ad esempio, come alcuni pesticidi impiegati comunemente in agricoltura stiano contribuendo alla moria delle api in tutto il mondo.

In Italia, nella zona di Pisa, è inoltre in corso un ulteriore studio, che fa parte del progetto UE QuESSA, dedicato all’individuazione di nuove soluzioni per l’agricoltura sostenibile. La ricerca suggerisce che gli habitat semi-naturali al confine con i campi coltivati aumentano le popolazioni di insetti utili, come gli impollinatori e gli insetti predatori dei parassiti.

In questo modo le rese dei raccolti possono aumentare in modo naturale senza ricorrere ai pesticidi. Abbandonare l’impiego di pesticidi dannosi per l’uomo, per l’ambiente e per gli animali sarebbe dunque possibile anche nell’agricoltura su larga scala, grazie a nuove strategie a basso impatto ecologico. Le multinazionali degli agrofarmaci si opporranno alla diffusione di queste novità?

Marta Albè

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