Jovibarba: come coltivare la Barba di Giove, una delle piante grasse più amate

Scopri come coltivare la Jovibarba, conosciuta anche come Barba di Giove. Segui i nostri consigli pratici per garantire una crescita rigogliosa di questa pianta succulenta, con le sue caratteristiche foglie pelose e un aspetto unico nel tuo giardino o sulla tua finestra.

La Jovibarba, conosciuta come Barba di Giove, è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulacee, spesso catalogata come sottogenere di Semprevivum.

Originaria delle zone delle Alpi e dell’Europa Orientale (Balcani e Carpazi), si distingue per le caratteristiche di bellezza e resistenza, che la rendono una scelta ideale per giardini rocciosi e vasi: è una pianta molto facile da coltivare ed arreda elegantemente qualsiasi tipo di ambiente.

La jovibarba cresce in modo compatto e raggiunge dimensioni variabili, comprese tra i 10 e 15 cm, presenta foglie carnose, disposte a rosetta, con forma variabile (lanceolate o spatolate) e di diverse colorazioni, che spaziano dalle varie tonalità di verde, al grigio rossastro, con venature marroni, mentre i fiori sono a forma di campana, generalmente di colore giallo-verdastro.

Varietà di Jovibarba

Le specie principali sono:

  • Jovibarba globifera
  • Jovibarba sobolifera
  • Jovibarba heuffelii
  • Jovibarba hirta

Dove posizionare la jovibarba

La Barba di Giove è una pianta molto resistente, capace di resistere alla siccità, che predilige zone a pieno sole, capaci di assicurare un certo numero di ore di luce solare diretta.

Nei periodi estivi, soprattutto nelle ore più calde, può essere spostata e posizionata in penombra.

Quale terreno utilizzare per la Jovibarba

In qualità di pianta succulenta, la Barba di Giove preferisce terreni con un buon drenaggio, per evitare i ristagni d’acqua che potrebbe causare il marciume radicale. Per assicurare una crescita regolare e senza problemi, dovrete utilizzare un terriccio specifico per succulente, oppure, nel caso in cui vogliate optare per un composto fai da te, potreste impiegare del terriccio universale unito a sabbia, pomice e perlite.

Come coltivare in vaso la Jovibarba

jovibarba globifera

Assicuratevi che il vaso abbia un foro di drenaggio sul fondo e ricordate di aggiungere uno strato di materiale drenante sul fondo del vaso prima di unire il terreno. Non utilizzare torba pura, in quanto potrebbe trattenere troppa acqua.

Se il terreno dovesse avere la tendenza a compattarsi, mescolalo periodicamente per favorire la circolazione dell’aria.

In base al clima ed all’esposizione della jovibarba, potrete regolare la composizione del terreno: con un clima caldo e secco, aumentate la proporzione di sabbia e pomice per migliorare il drenaggio, mentre con un clima freddo ed umido, dovrete aumentare la proporzione di terriccio universale per trattenere un po’ più di umidità.

Come innaffiare la Jovibarba

La Barba di Giove, come già osservato, è una pianta succulenta, quelle che in gergo vengono dette grasse, pertanto in grado di immagazzinare acqua nelle foglie: le irrigazioni dovranno essere moderate, ed eseguite solo quando il terreno risulti completamente asciutto.

La frequenze delle innaffiature dipenderà dalle condizioni ambientali e dal periodo dell’anno: in estate, bisognerà innaffiare una volta ogni 10’15 giorni, mentre in inverno sarà sufficiente ridurre ad una volta al mese.

Per eseguire in modo corretto i processi di irrigazione, partite dal basso, rivolgendo le attenzioni direttamente verso il terreno, ed evitate di bagnare le foglie.

Come concimare la Jovibarba

jovibarba globifera

Generalmente, la Barba di Giove non ha bisogno di concimazioni regolari, data la sua grande resistenza e l’abitudine a condizioni povere di nutrienti, quindi l’utilizzo del concime dovrà essere moderato: concimate una volta all’anno, in primavera o in autunno, e controllate regolarmente la pianta riscontrare segnali di concimazione eccessiva (crescita smodata, foglie gialle o marroni, fiori deboli) o di carenza di nutrienti (crescita stentata, foglie piccole e fioritura scarsa), regolandovi di conseguenza.

Quando fiorisce la Jovibarba?

La Barba di Giove fiorisce in genere in primavera, tra aprile e giugno, anche se il periodo di fioritura può variare a seconda della specie, del clima e delle cure colturali.

Inoltre, alcune specie di jovibarba fioriscono più facilmente di altre: la jovibarba hirta e la jovibarba sobolifera sono note per fiorire abbondantemente, mentre la jovibarba globifera e la jovibarba heuffelii fioriscono con meno frequenza.

Come potare la jovibarba

Gli interventi di potatura potranno essere realizzati saltuariamente, visto che la jovibarba è una pianta che tende a mantenere una forma compatta e molto ordinata: in alcuni casi, potrà essere utile effettuare una potatura leggera per rinvigorire la pianta, per controllarne la forma e per rimuovere le infiorescenze secche.

Malattie e parassiti della Jovibarba

La Barba di Giove è una pianta generalmente resistente alle avversità, ma che può comunque andare incontro alle seguenti problematiche:

  • Marciume radicale
  • Muffa grigia
  • Cocciniglie
  • Afidi
  • Ragnetto rosso

Curiosità sulla Jovibarba

  • La jovibarba è utilizzata principalmente come pianta ornamentale per giardini rocciosi, bordure e aiuole.
  • Alcune specie di jovibarba sono utilizzate in medicina popolare per le loro proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti.
  • Le foglie di Jovibarba possono essere utilizzate per preparare un decotto dalle proprietà diuretiche e lassative.

La pianta è nota come Barba di Giove deve il suo nome alla caratteristica peluria grigio-verde che ricopre le foglie, evocando l’immagine della barba del dio romano delle tempeste. Ironicamente, nonostante questa associazione, la pianta non tollera le grandi innaffiature.

Durante la fioritura, la Barba di Giove si presenta con uno spettacolo vistoso e colorato, spesso interpretato come un segno di vittoria. In passato, era consuetudine piantare la Barba di Giove prima di partire per la guerra, simboleggiando così auspici positivi e protezione durante il conflitto.

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