Fotovoltaico: in quale parte del tetto conviene installare i pannelli solari? Ora te lo dice Google Maps

Google Maps non è più solo una semplice mappa: oggi è in grado di calcolare il potenziale solare dei tetti, monitorare la qualità dell'aria e prevedere le concentrazioni di polline

Google Maps, la piattaforma ben nota per le sue capacità di navigazione, compie un significativo passo avanti, presentando servizi mirati alla sostenibilità e al risparmio. Con l’introduzione della Solar API, Google Maps inaugura una nuova era nell’adozione dell’energia solare. Questo strumento sofisticato si basa sull’analisi dei modelli meteorologici e sull’acquisizione di immagini aeree, consentendo una valutazione precisa del potenziale solare dei tetti. L’obiettivo è promuovere una rapida implementazione dei pannelli solari, incrementare l’accuratezza delle installazioni e minimizzare la necessità di visite in loco, ottimizzando così tempo e risorse.

Solar API offre validi strumenti per chi vuole esplorare il potenziale dell’energia solare sui tetti, tra cui il Building Insights, che mostra informazioni sulla posizione, dimensioni e potenziale solare di un edificio, come la grandezza del tetto e la produzione energetica stimata. È utile per chi vuole valutare i benefici dell’energia solare e per i professionisti che assistono i proprietari nelle scelte solari.

Inoltre, Solar API mette a disposizione il Data Layers, che fornisce dettagli specifici sulle informazioni solari di un’area, come le ombreggiature e il modello del tetto. Gli installatori solari lo usano per fare proposte su misura e gli sviluppatori per progettare sistemi efficienti di pannelli. Questo si traduce in un calcolo delle possibili economie sui costi dell’elettricità, fornendo una stima dell’investimento richiesto per l’installazione dei pannelli solari. Ma le novità di Google Maps non finiscono qui.

Pollen API e Air Quality API

Anche la lotta contro le allergie stagionali riceve un potente alleato con il lancio della Pollen API. Questa funzione fornisce informazioni aggiornate sugli allergeni più comuni in 65 nazioni, combinando l’apprendimento automatico con l’analisi dei modelli del vento. Di pari importanza è l’Air Quality API, che offre dettagli approfonditi sulla qualità dell’aria locale. Questa tecnologia sfrutta dati provenienti da diverse fonti, tra cui stazioni di monitoraggio governative, satelliti, traffico in tempo reale e altri, fornendo anche informazioni sulle aree colpite da incendi boschivi.

Sebbene questi servizi siano primariamente orientati verso aziende e clienti paganti, Google Maps consente anche agli utenti in specifiche aree del mondo di monitorare i livelli di inquinamento dell’aria e le zone interessate dagli incendi boschivi. Ciò rappresenta un enorme passo avanti nella promozione della consapevolezza ambientale e nella tutela della salute pubblica. Questi aggiornamenti di Google Maps si configurano come un ponte tra tecnologia e sostenibilità, evidenziando come l’innovazione digitale possa supportare attivamente lo sviluppo sostenibile e il benessere della società.

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Fonte: Google

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