Via libera ai cani negli ospedali siciliani, mentre i proprietari dovranno pulire la pipì con l’acqua

Pochi giorni fa l'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato un disegno di legge per la tutela degli animali da affezione, dei loro diritti e per la prevenzione del randagismo sull'isola. Questi alcuni dei punti principali discussi dalla Commissione speciale d'inchiesta

Nuovo disegno di legge sul benessere degli animali in Sicilia, la Commissione speciale d’inchiesta sul fenomeno del randagismo dell’Assemblea Regionale Siciliana ha da poco esaminato un atto normativo per la tutela dei diritti degli animali e la prevenzione del randagismo, fenomeno che nella trinacria tristemente dilaga.

Si tratta di una storica proposta di legge avanzata nell’incontro della Commissione del 5 luglio e rivista nelle successive consultazioni. Il regolamento, composto da 31 articoli, riassume i doveri dei singoli Comuni, dei proprietari, i diritti degli animali e i divieti. 

Partiamo dai diritti degli animali di proprietà. Secondo il nuovo ddl i cani e i gatti potranno d’ora in poi accedere in qualunque locale, parco, struttura sanitaria o su qualunque mezzo di trasporto in Sicilia. Il regolamento prevede infatti che a cani e gatti è consentito l’accesso:

  • a tutte le aree pubbliche o di uso pubblico, compresi parchi, giardini, aree verdi e spiagge, secondo i regolamenti emanati dagli enti proprietari o gestori, fatta eccezione per le aree dedicate ai bambini e in quelle in cui vige un divieto segnalato da cartello. I cani devono stare al guinzaglio
  • su tutti i mezzi di trasporto pubblico o privato operanti nel territorio regionale
  • negli esercizi pubblici e commerciali e nei locali e uffici aperti al pubblico presenti sul territorio
    regionale
  • nelle strutture residenziali, semi-residenziali, nonché nelle strutture ospedaliere, pubbliche e private

Circa gli obblighi dei detentori di animali da affezione, il nuovo disegno di legge ha deciso che i proprietari dovranno pulire la pipì dei loro cani con acqua oltre a raccogliere le deiezioni. Quindi oltre a paletta e sacchetti, i proprietari di cani dovranno avere dietro una bottiglietta con minimo acqua.

Circa i dei detentori di animali, la proposta di legge vieta, oltre al reato dell’abbondono, di:

  • vendere o cedere cani e gatti di età inferiore ai due mesi non identificati e non registrati in anagrafe
  • offrire gli animali d’affezione come premio, vincita, omaggio o regalo in feste, sagre, lotterie, fiere e
    mercati
  • esporre animali in vendita vetrina o all’esterno di un negozio
  • la pratica dell’accattonaggio esibendo animali

Queste invece le principali novità riguardo i Comuni, che dovranno:

  • realizzare una sezione sul proprio sito istituzionale web dove pubblicare le fotografie dei cani da adottare e di quelli reimmessi sul territorio per un preciso censimento
  • garantire il recupero degli animali ammalati o feriti per le operazioni di pronto soccorso
  • censire le colonie feline e a darne comunicazione alle aziende sanitarie provinciali

Sempre i Comuni potranno inoltre:

  • programmare periodiche campagne straordinarie di sterilizzazione degli animali di proprietà in accordo con le asl territoriali
  • realizzazione la costruzione o ristrutturazione di rifugi, di oasi feline, di aree pubbliche di alimentazione per cani e per gatti, di aree di sgambamento per animali padronali e di cimiteri per animali da affezione
  • concedere in comodato beni immobili alle Associazioni per la protezione degli animali iscritte
    all’albo regionale, tramite apposite convenzioni, per la realizzazione delle strutture sopraelencate

Il ddl prevede inoltre l’istituzione di un garante degli animali, fondi ai rifugi pubblici in cui tutti gli animali saranno microchippati e sterilizzati e, non per ultimo, il divieto di trasferire cani e gatti da una regione all’altra. 

Un risultato realmente storico che i volontari e le associazioni siciliane aspettavano da molto tempo.

Fonte: ARS

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