Illuminando a più non posso le città, abbiamo ristretto gli occhi agli uccelli

L’inquinamento luminoso, con le sue luci intense tipico delle grandi città, potrebbe aver causato in alcuni uccelli un adattamento evolutivo che li ha portati a sviluppare occhi più piccoli. L’inquietante studio è stato guidato dalla Washington State University (Usa)

Abbiamo rimpicciolito gli occhi degli uccelli: incredibile a dirsi ma tristemente vero, alcune specie di uccelli non migratori si stanno adattando all’inquinamento luminoso, con le sue luci intense tipico delle grandi città, sviluppando occhi più piccoli. L’inquietante studio è stato guidato dalla Washington State University (Usa).

Erano già noti diversi effetti dannosi dell’inquinamento luminoso per l’ambiente e in particolare per gli animali, l’ultimo dei quali dimostrato con uno studio dell’Università di Lund (Svezia) e dell’Università del Witwatersrand (Sudafrica): le luci artificiali disorientano gli animali che si spostano di notte, confondendo le loro rotte.

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In quest’ultima ricerca gli studiosi hanno osservato che due uccelli canori comuni, il Northern Cardinal e il Carolina Wren, che vivono tutto l’anno nel nucleo urbano di San Antonio, in Texas, avevano occhi circa il 5% più piccoli rispetto ai membri della stessa specie provenienti dalle periferie meno luminose.

Di contro, non sono state trovate differenze nella dimensione degli occhi per due specie di uccelli migratori, lo Zigolo dipinto (Passerina ciris) e il Vireo dagli occhi bianchi (Vireo griseus), indipendentemente dalla “zona di residenza” abituale.

Questo studio mostra che gli uccelli residenziali possono adattarsi nel tempo alle aree urbane, mentre quelli migratori non si stanno adattando, probabilmente perché dove trascorrono l’inverno hanno meno probabilità di subire le stesse pressioni di luce e rumore causate dall’uomo – spiega Jennifer Phillips, che ha guidato lo studio – Potrebbe essere più difficile per loro adattarsi alla vita cittadina durante la stagione riproduttiva

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©Global Change Biology

Studi precedenti avevano dimostrato come il 49% delle popolazioni di uccelli siano in declino in tutto il mondo, con più di 180 specie estinte e 3 bilioni di esemplari scomparsi nel Nord America e in Europa a partire dalla seconda metà del secolo scorso.

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Gli scienziati ritengono che la frammentazione dell’habitat sia il principale motore del declino degli uccelli, ma lo studio attuale suggerisce che anche gli inquinanti sensoriali come la luce causata dall’uomo possono svolgere un ruolo nella capacità degli uccelli di far fronte alla vita cittadina.

Le analisi di questa ricerca sono state condotte su più di 500 uccelli provenienti dalle aree centrali e periferiche della zona di San Antonio, confrontando le dimensioni del corpo e degli occhi degli uccelli con le misurazioni del rumore e della luce durante il giorno e la notte in ciascuna area.

Non è stata riscontrata alcuna differenza tra le dimensioni corporee degli uccelli nelle diverse aree, ad eccezione dello Zigolo dipinto, ma, dopo ulteriori analisi, i ricercatori hanno scoperto che questa differenza di dimensioni era dovuta principalmente all’età. Infatti gli zigoli maschi più giovani e più piccoli, che non possono competere per i compagni anziani più colorati, si trovano più spesso nelle posizioni centrali più luminose e rumorose, che sono probabilmente meno desiderabili.

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©Global Change Biology

Una luce intensa provoca un naturale restringimento delle nostre pupille, ovviamente reversibile. Così, in un certo senso “analogamente”, le dimensioni più piccole degli occhi potrebbero consentire loro di affrontare la luce più intensa e costante negli ambienti urbani.

Gli uccelli con gli occhi più grandi possono essere infatti letteralmente accecati dal bagliore delle luci della città o non riuscire a dormire bene, il che li mette in una situazione di svantaggio nelle aree urbane.

Gli esseri umani potrebbero avere alcune conseguenze indesiderate sugli uccelli di cui non ci rendiamo conto – sottolinea Todd Jones, che ha collaborato alla ricerca – Non sappiamo se questi adattamenti potrebbero avere ricadute positive o negative per gli uccelli, considerando che gli ambienti urbani non scompariranno presto. È anche importante capire, quindi, come gestire tali ambienti per gli uccelli che forse non sono adattati alle aree urbane

Il team organizzerà ora esperimenti controllati per aiutare a determinare in che modo la luce e il rumore influenzano i livelli di stress degli uccelli, gli ormoni del sonno, la struttura del canto e i livelli di aggressività, nonché se questi tratti sono correlati alla forma fisica generale.

Vogliamo sapere se i modelli su scala molecolare e comportamentale influenzano o meno la forma fisica. In sostanza, stiamo cercando di capire quali sono i benefici e i costi per questi animali che vivono in un mondo inquinato dai sensi

Il lavoro è stato pubblicato su Global Change Biology.

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Fonti: Washington State University / Global Change Biology

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