Quasi 50 cani e gatti salvati dai macelli cinesi per il Festival di Yulin

Tratti in salvo e portati lontano dall'orrore dei macelli della Cina e di Yulin: decine di cani, ma anche gatti sono ora in sicurezza. Gli animali sono arrivati negli Stati Uniti, dove inizieranno una nuova vita

Sono decine e decine di cani e anche 2 gatti, esemplari di razza, meticci e soriani. Sono stati accalappiati, rubati, prelevati dalle colonie in strada per essere torturati e macellati per la loro carne. Ma nulla del genere accadrà a queste quasi 50 vite perché ora sono al sicuro.

A salvarli l’associazione No Dog Left Behind, operativa in Cina per riscattare animali ingrassati, maltrattati, bastonati, bolliti vivi in occasione del macabro Festival di Yulin, ma anche durante tutto l’anno.

I superstiti sono arrivati nei giorni scorsi al John F. Kennedy International Airport di New York, nel volo della libertà. Ad accoglierli volontari, veterinari e operatori pronti a seguire questi animali negli Stati Uniti.

Saranno affidati dopo regolari controlli una volta ricevuto il via libera all’adozione. Non tutti possono essere adottati, non subito almeno. Molti di loro sono impietriti dalla paura. Hanno visto i loro compagni essere massacrati brutalmente, sentito i loro lamenti di dolore.

Hanno bisogno di tempo, di serenità, di comprensione. Tra di loro vi sono cani adulti di taglia grande, ma anche cuccioli come questo golden retriever che con occhi disorientati cerca conforto tra le braccia di un volontario dell’associazione.

No Dog Left Behind è alla ricerca di persone che vogliano accogliere temporaneamente in stallo gli animali, aiutarli a socializzare e ad abituarsi a un ambiente familiare senza però fretta. L’adozione è naturalmente l’obiettivo per dare a questi animali la vita che meritano.

Intanto, l’associazione continua a intercettare allevatori e camion stracolmi di cani e gatti destinati ai macelli. Funziona così: gli animalisti seguono da lontano i carichi, segnalando i casi alle autorità. Si effettuano controlli e, quasi sempre, gli animali vengono sequestrati.

Agli allevatori non conviene riscattarli, economicamente parlando, poiché l’ammontare delle sanzioni è superiore a quanto si ricaverebbe dalla vendita della carne di quei cani e gatti. È lì che intervengono le associazioni, mettendoli in salvo.

Accanto alle operazioni di salvataggio, i volontari conducono campagne informative volte a sensibilizzare la popolazione sui rischi connessi al consumo della carne di cane e di gatto e sulle brutalità che questo implica. Qualcosa sta cambiando, anche se molto lentamente.

Solo meno del 20% dei cinesi sarebbe contrario a un divieto per fermare una volta per tutte questa mattanza. Anche altri Paesi dell’Asia, come la Corea del Sud, hanno deciso recentemente di mettere al mando il business della carne di cane.

Quando toccherà alla Cina e agli altri Stati, in cui consumare carne di cane e di gatto è ancora visto come “tradizione”?

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Fonte: No Dog Left Behind/Facebook

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