Vittoria! La Corea del Sud ha ufficialmente vietato il crudele business della carne di cane

Stop alla strage di cani, uccisi per la loro carne destinata al consumo umano: la Corea del Sud ha messo definitivamente al bando l'industria sanguinaria (che negli ultimi tempi stava vivendo un momento di crisi). Una notizia attesissima da troppo tempo dagli attivisti per gli animali, che ora esultano per la svolta rivoluzionaria

È una giornata storica per la Corea del Sud e per la tutela dei diritti degli animali. Dopo anni di pressioni da parte degli attivisti di tutto il mondo, l’Assemblea nazionale del Paese asiatico ha finalmente messo al bando l’aberrante business della carne di cane. L’annuncio relativo alla svolta era arrivato lo scorso novembre, ma con questo voto il Governo ha dimostrato di voler fare sul serio.

Il divieto, che entrerà in vigore tra sei mesi con un periodo di transizione di tre anni, riguarderà l’allevamento dei cani, la loro uccisione e la vendita della carne destinata al consumo umano. Ciò significa che a partire dal 2027 chi violerà la legge, macellando i cani o commercializzando la loro carne, rischia di andare incontro alla reclusione fino a tre anni o a una multa fino 30 milioni di won sudcoreani (che corrispondono a poco più di 20mila euro). Tuttavia, non sono previste sanzioni per coloro che vengono sorpresi a consumare prodotti derivati dai questi animali.

Il business della carne di cane in Corea del Sud

Ogni anno sul territorio della Corea del Sud vengono allevati e uccisi circa un milione di cane, la cui carne finisce nei piatti proposti nei ristoranti e e non solo.

Al momento si contano oltre sei milioni di cani domestici nelle case dei cittadini coreani e fortunatamente negli ultimi tempi la domanda di carne di questi animali è crollata ed oggi è ai minimi storici. Da un sondaggio d’opinione realizzato da Nielsen Korea nel 2023 è emerso che l’86% dei sudcoreani non intende mangiare carne di cane in futuro e il 57% è a favore dell’abolizione della pratica.

Con il disegno di legge appena approvato, accolto con grande entusiasmo dagli attivisti Humane Society International/Corea (HSI/Corea, si apre un’era nuova era per la nazione.

Si sta scrivendo una pagina di storia. – commenta JungAh Chae, direttrice di Humane Society International/Corea, che si è battuta con determinazione a favore l’introduzione della messa al bando definitiva – Non avrei mai pensato di testimoniare nel corso della mia vita l’introduzione di un divieto all’atroce industria della carne di cane in Corea del Sud.

Questa vittoria storica per gli animali è la testimonianza della passione e della determinazione del movimento animalista. Abbiamo raggiunto un punto di svolta: la maggior parte dei cittadini coreani si rifiuta di mangiare cani e vuole vedere questa sofferenza relegata nel passato.

Oggi i nostri legislatori hanno agito con decisione per rendere tutto ciò realtà. Anche se il mio cuore si spezza per i milioni di cani per i quali questo cambio di passo è giunto troppo tardi, sono felicissima che la Corea del Sud possa finalmente chiudere questo capitolo miserabile della propria storia e abbracciare un futuro amico dei cani.”

Cosa accadrà agli allevatori di cani e agli operatori dei macelli

Ma cosa succederà adesso a seguito dell’introduzione del divieto? Le misure adottate prevedono anche la possibilità per allevatori di cani, operatori di macelli e proprietari di ristoranti di presentare richieste di risarcimento. Questi potranno ricevere supporto governativo per la transizione o la chiusura di queste attività, come accaduto col programma “Models for Change” di HSI/Corea.

Dal 2015, infatti, l’organizzazone Humane Society International ha aiutato 18 allevatori di cani, in tutta la Corea del Sud, a passare a fonti di reddito alternative come la coltivazione di ortaggi (peperoncini e prezzemolo) o la fornitura di acqua. Una transizione decisamente più etica e sostenibile.

Così, si allunga la lista dei Paesi asiatici che hanno detto basta a questa pratica crudele e raccapricciante. Il divieto di vendere carne di cane è già in vigore nelle Filippine, a Hong Kong, a Taiwan, in India, in Thailandia e a Singapore, oltre che a Shenzhen e Zhuhai nella Cina continentale, nelle provincia di Siem Reap in Cambogia e in 45 città, reggenze e province dell’Indonesia.

Ci auguriamo vivamente che presto questa aberrazione sia soltanto un lontano ricordo in tutto il mondo.

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Fonte: HSI

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