Hai trovato un piccolo pipistrello in difficoltà? Ecco come aiutarlo a sopravvivere (e perché è importante tutelare questi animali)

I pipistrelli sono in declino in Italia e non è affatto una buona notizia. Invece di allontanarli, dovremmo fare di tutto per proteggerli. Ecco cosa fare (e cosa no) quando ci si imbatte in un piccolo pipistrello: i consigli degli esperti

Può capitare (più frequentemente di quanto si immagini) di trovare un cucciolo di pipistrello che non riesce a volare, ma cosa fare in questi casi? Si tratta di mammiferi estremamente delicati. E per salvarli è bene sapere come agire nel migliore dei modi. Una mossa sbagliata, infatti, può compromettere la loro sopravvivenza. Scopriamo quali sono i passi da seguire in caso di ritrovamento di piccoli pipistrelli. 

Ecco i consigli dell’Associazione Tutela Pipistrelli Onlus:

  1. Date subito dell’acqua al piccolo pipistrello
  2. Inseritelo in una scatola di cartone chiusa con un coperchio. Se la scatola ha dei grandi fori il pipistrello potrebbe scappare, quindi si consiglia di fare dei forellini con uno stuzzicadenti. Tenetelo al caldo, magari usando una bottiglietta d’acqua calda avvolta in un panno
  3. Mettete nella scatola un po’ carta di assorbente, evitando l’ovatta
  4. Contattate subito un centro tutela animali selvatici (ad esempio Associazione Tutela Pipistrelli Onlus al numero 3393605949 o l’ENPA al numero 800.137.079)

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Come ricorda l’associazione, le gabbie sono da evitare così come è sconsigliato lasciare i pipistrelli sugli alberi. Si tratta di antropofili che non si rifugiano sui rami e non sono in grado di volare tra le fronde. Un altro elemento da considerare sempre è l’età dei pipistrelli. Tenete presente che da settembre a maggio si trovano solo individui adulti, che non vanno trattati come i cuccioli. Se l’animale sembra in salute e ti vispo, si può fare il seguente tentativo: mettetelo in una scatola di cartone bucherellata con uno straccetto o della carta da cucina e dell’acqua (usa il coperchietto di un vasetto di vetro).

All’imbrunire prendete il pipistrello (sempre con i guanti o con l’asciugamano) e posatelo ad almeno un metro e mezzo dal suolo sul tronco di un albero senza rami o su un muro (attenzione ai gatti). Se è in salute spiccherà il volo.
Se la mattina seguente non è partito, significa che necessita di cure e conviene rivolgersi ad un centro tutela o a un veterinario.

Per quanto riguarda l’alimentazione, non bisogna fare l’errore di nutrire i piccoli con latte in polvere o cibo per cani e gatti. Potete dargli da mangiare camole della farina, tendendo presente che lo svezzamento di un cucciolo di pipistrello è molto delicato. Dunque, il consiglio è di contattare subito un esperto.

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5 buoni motivi per salvare e tutelare i pipistrelli

Spesso i pipistrelli vengono erroneamente considerati come pericolosi e fastidiosi per l’uomo. In realtà, sono preziosi per l’ecosistema e vanno protetti per 5 buoni motivi. Come spiega l’Associazione Tutela Pipistrelli Onlus:

  1. Perché in Italia i pipistrelli sono tutti insettivori e quindi importantissimi per il contenimento di insetti dannosi, anche delle zanzare!
  2. Perché sono in pericolo a causa della perdita di aree naturali dove cacciare e di rifugi dove poter riposare
  3. Perché sono biondicatori: dove vivono i pipistrelli, l’ambiente è più pulito
  4. perché il loro guano è un fertilizzante straordinario
  5. Perché sono animali sociali, che si aiutano tra di loro (ad esempio facciamo asili nido per i nostri piccoli tutti insieme), ma per sopravvivere hanno bisogno della nostra collaborazione!

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Fonte: ENPA/Associazione Tutela Pipistrelli Onlus/WWF

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