Hanno appena trovato quasi 40 potenziali nuove specie negli abissi dell’Oceano

Un nuovo studio scientifico ha rivelato la presenza di potenziali nuove specie abissali sconosciute alla scienza grazie a una spedizione oceanica nelle profondità del Pacifico. Tutti gli organismi sono stati catalogati, sarebbero quasi 40 le specie che i ricercatori hanno potuto studiare da vicino

Sui fondali oceanici, nella profondità marina, si celano creature ancora sconosciute alla scienza. Quasi 40 sarebbero le potenziali nuove specie recentemente scoperte da un team di ricercatori nella zona di Clarion-Clipperton nel Pacifico.

A darne notizia è un recente studio scientifico sulla megafauna bentonica pubblicato sulla rivista Zookeys. Tramite un veicolo telecomandato sono stati raccolti 55 campioni in tre areali differenti della regione centrale e occidentale di Clarion-Clipperton.

Tutti i 55 campioni sono stati prelevati a una profondità compresa tra i 3100 e i 5100 metri. Dove possibile, la morfologia degli esemplari è stata confrontata con le immagini e le nozioni scientifiche sulla megafauna del Pacifico.

Il raffronto ha messo in luce la nuova scoperta. Gli studiosi hanno osservato che i 55 campioni appartengono a 48 unità tassonomiche, di cui solamente 9 conosciute. 39 sarebbero perciò le specie che gli esperti hanno potuto studiare da vicino. Di alcune si conoscevano solamente delle foto nei manuali.

Due specie distinte di Psychropotes longicauda sono state rivelate, ad esempio, dalle analisi condotte. Nell’immagine in copertina riportiamo un esemplare di Psychropotes longicauda immortalato durante una spedizione della NOAA del 2018.

I ritrovamenti sono tutti invertebrati: vermi, alcuni coralli e organismi appartenenti alla famiglia delle meduse.

Questi esemplari di megafauna sono stati precedentemente studiati solo dalle immagini dei fondali marini. Senza i campioni e i dati del DNA in loro possesso, non possiamo identificare correttamente gli animali e capire quante specie diverse ci siano, ha dichiarato dottor Guadalupe Bribiesca-Contreras, autore principale dello studio.

Fino ad oggi le informazioni in possesso degli studiosi erano piuttosto limitate. Pochissimi campionamenti hanno interessato la suddetta area nel corso del tempo. Le sue colline abissali, le montagne sottomarine e la zona di frattura costituiscono perciò un territorio ancora inesplorato.

Grazie a questo lavoro ora si conosce più a fondo la ricchezza della biodiversità bentonica del Pacifico e si possono stimare anche i rischi. Una delle maggiori minacce per gli organismi che popolano gli abissi oceanici è l’estrazione mineraria.

Fonte: Zookeys

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