Se vedi un insetto come questo non toccarlo (e attenzione ai bambini): è velenoso

In questa stagione, soprattutto nelle calde e assolate giornate di maggio, potreste avvistare nel vostro giardino o orto dei coleotteri nero-blu. Non toccateli assolutamente né tantomeno prendeteli in mano: sono in grado di rilasciare un veleno dalle zampe che può irritare fortemente la pelle

Se avete un orto o un giardino, in questi giorni potrebbe capitarvi di vedere alcuni insetti potenzialmente pericolosi. Si tratta dei coleotteri oleosi della specie Meloe violaceus o Meloe proscarabaeus.

Questi lucenti coleotteri, che hanno un colore che varia dal viola al nero-blu, sono dotati di una piccola testa ovale e un lungo addome. Sono noti anche come maywarms “vermi di maggio” perché è proprio in questo mese che tendono a farsi vedere di più.

In primavera inoltrata, infatti, le femmine di coleottero sono incinte e portano in giro migliaia di uova sull’addome che risulta gonfio.

Nelle giornate di sole può capitarci di vederli nel nostro giardino ma è bene non toccarli o prenderli in mano (attenzione soprattutto ai bambini che sono più “spavaldi” e potrebbero essere incuriositi da questo insetto particolare).

Questi coleotteri, infatti, formano una sostanza tossica sulle loro zampe, che utilizzano per proteggersi dai predatori. Se una persona entra in contatto con il veleno presente sugli insetti, potrebbero verificarsi irritazioni della pelle, arrossamenti e vesciche. Nel peggiore dei casi, l’ingestione di cantaridina (il veleno che secernono) può essere fatale.

Se si entra erroneamente  in contatto con questo insetto, la prima cosa da fare è lavarsi accuratamente le mani, poi raffreddare l’area interessata e, se necessario, contattare il centro antiveleni.


Tra le altre cose, questi coleotteri sono anche parassiti nei nidi delle ape selvatiche. Quindi, se ne trovate uno nel vostro giardino, è probabile che nelle vicinanze vi siano sciami di api selvatiche.

Come già dicevamo, a maggio la femmina è incinta e depone le uova più volte in poche settimane a una profondità massima di cinque centimetri sotto terra. Una volta che le larve giallo-rossastre si sono schiuse nel terreno, strisciano in superficie e si arrampicano sui fiori.

Se un insetto si posa su uno di questi fiori, le larve si aggrappano ma possono evolvere solo se catturano un’ape selvatica e riescono ad arrivare nel suo nido. Qui entrano nelle camere di covata e mangiano le uova delle api selvatiche insieme alle provviste di polline. Le larve lasciano poi il nido delle api selvatiche e migrano al suolo, dove si impupano e svernano.

Insetti davvero affascinanti ma da guardare solo da lontano!

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