Tappeto di meduse luminose, avvistate a centinaia lungo le coste della Toscana

Centinaia di meduse segnalate nelle acque della Toscana. Si tratta di un bloom della specie Pelagia noctiluca, medusa presente nel Mediterraneo e negli ultimi decenni sempre più abbondante. La prova sono proprio questi "tappeti" di meduse, ma perché si formano?

Sono giorni di avvistamenti nelle acque che bagnano la Toscana. A lasciare a bocca aperta è il numero impressionante di meduse che ha quasi coperto la costa. Nei pressi di Livorno, ma anche dell’Isola del Giglio si è formato uno straordinario tappeto naturale.

Responsabile è la Pelagia noctiluca, anche nota come “medusa luminosa” per via della sua bioluminescenza. I bagnanti conoscono bene questa specie in quanto non è affatto innocua. Le sue punture sono particolarmente irritanti.

Ma come mai in questo periodo dell’anno vi sono tutte queste meduse? La Pelagia noctiluca è nel pieno del bloom autunnale, il momento della cosiddetta fioritura, secondo quanto riferito dai tecnici dell’ARPAT, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana.

A seguito delle tante segnalazioni ricevute, gli esperti si sono recati sul posto per un sopralluogo in località Calafuria. Nulla di insolito, trattandosi di una specie comunemente distribuita nel Mar Mediterraneo e non invasiva, anche se la sua abbondanza desta qualche preoccupazione.

Negli ultimi anni questi avvistamenti sono notevolmente aumentati, sia per il maggior numero di persone che frequentano il mare, anche fuori stagione, sia anche per la mancanza di predatori” scrive l’ARPAT.

Le cause sono davvero tante. Oltre ai predatori delle larve della Pelagia noctiluca che praticamente non vi sono quasi più, bisogna tenere conto degli effetti delle attività umane, degli effetti dell’inquinamento e del cambiamento climatico che sta rendendo i nostri mari sempre più bollenti.

In questo modo si creano le condizioni ideali per la proliferazione delle meduse che, in un habitat libero da competitori naturali, fanno registrare incrementi incontrollati. Molti parlano infatti di “invasione”.

Ecco dunque spiegato il fenomeno che ha interessato le acque toscane e che da parecchio interessa tante altre aree marine.

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Fonte: ARPAT

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