Le aquile hanno cambiato rotta migratoria per evitare il conflitto in Ucraina

Anche gli animali hanno subìto gli effetti della guerra in Ucraina: le aquile anatraie maggiori hanno modificato le loro rotte migratorie compiendo deviazioni più lunghe per evitare le zone di conflitto

L’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022 e la conseguente guerra che si è scatenata ha impatti significativi non solo sulle persone che la subiscono, ma anche sulle rotte migratorie delle aquile anatraie maggiori. A dimostrarlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università dell’East Anglia, del British Trust for Ornithology e dell’Università estone di scienze della vita.

Utilizzando dispositivi GPS, i ricercatori hanno monitorato 19 aquile che solitamente attraversavano l’Ucraina per raggiungere le zone di riproduzione nella regione bielorussa della Polesia. Tuttavia l’inizio del conflitto armato ha costretto questi uccelli a modificare le loro rotte migratorie, evitando le zone di conflitto e compiendo deviazioni più lunghe e meno dirette.

I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Current Biology, mostrano che le aquile hanno volato in media 85 chilometri in più e hanno impiegato più tempo per completare le loro migrazioni rispetto agli anni precedenti al conflitto. Inoltre un numero significativamente inferiore di rapaci ha fatto scalo in Ucraina durante la migrazione, con solo il 30% degli esemplari che si è fermato rispetto al 90% registrato nei tre anni precedenti all’invasione.

Queste deviazioni mettono a rischio il loro benessere

Questi cambiamenti comportamentali hanno implicazioni significative per la salute e il successo riproduttivo delle aquile. Le deviazioni più lunghe e le minori soste potrebbero influenzare negativamente le condizioni fisiche degli animali, mettendo a rischio il loro benessere complessivo e la capacità di riprodursi con successo.

Secondo Charlie Russell dell’Università dell’East Anglia, l’effetto della guerra sull’ambiente e sulla fauna selvatica è un argomento poco studiato, ma questo studio fornisce una prova quantitativa degli impatti dei conflitti umani sugli animali. La situazione in Ucraina ha offerto agli studiosi un’opportunità unica per documentare gli effetti delle attività umane sulla migrazione degli uccelli.

Lo studio evidenzia dunque l’importanza di considerare i conflitti armati e altre attività umane nell’analisi dell’ecologia e del comportamento animale. In un mondo sempre più instabile, comprendere come queste situazioni influenzino la vita selvatica è essenziale anche per adottare misure di conservazione efficaci e proteggere le specie vulnerabili come l’aquila anatraia maggiore.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Fonte: Current Biology

Ti potrebbe interessare anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook