Leonessa subisce una commozione cerebrale dopo un bombardamento in Ucraina

Una leonessa ospitata in un centro di recupero ha avuto una commozione cerebrale durante un attacco missilistico nella regione di Kiev, Ucraina. Il felino è sotto osservazione. Fortunatamente vi sarebbero già i primi segnali positivi

I conflitti proseguono nel Medio Oriente come nell’Europa orientale. Negli scontri e nei bombardamenti muoiono bambini, donne, persone anziane, militari e anche gli animali.

In Ucraina, una leonessa è stata indirettamente vittima di un attacco missilistico russo nella mattinata del 2 gennaio. I detriti di un missile lanciato nella regione di Kiev sono precipitati a circa 300 metri dall’area in cui si trovava.

Yuna, questo il suo nome, è seguita dal centro di recupero animali selvatici Help Animals of Ukraine (HAU). Ora l’associazione chiede aiuto. Il felino avrebbe subito una commozione cerebrale con perdita della coordinazione a seguito dell’attacco.

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Non ha riportato ferite e non è stata colpita da frammenti, ma il suo stato ha destato non poca preoccupazione. Yuna ha bisogno di essere seguita dagli specialisti. Il percorso di recupero sarà lungo.

Vi sarebbero però già delle primissime notizie incoraggianti. La leonessa ha iniziato a sollevare la testa e ad alzarsi sulle zampe. Nei giorni scorsi ha mangiato anche qualche pezzo di carne.

Ha ancora problemi a livello di movimento, ma veterinari e volontari sono fiduciosi e incrociano le dita per lei. Come altri leoni, tigri, elefanti, anche questa leonessa era imprigionata negli zoo del Paese, dove ha vissuto in condizioni incompatibili con la sua natura di selvatico.

Con lo scoppio della guerra, gli animali degli zoo hanno rischiato di morire sotto le bombe o di stenti. Alcuni sono stati distribuiti tra gli zoo d’Europa. Altri, decisamente più fortunati, ha raggiunto santuari e rifugi.

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Le associazioni come HAU continuano intanto a recuperare gli animali rimasti ancora in Ucraina. Solo attraverso le donazioni possono salvare altre vite.

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Fonte: HAU – Центр порятунку диких тварин/Facebook

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