Peste suina: immagini da brividi rivelano maiali ammassati e uccisi lentamente col gas dopo 25 minuti di agonia negli allevamenti intensivi

Negli allevamenti intensivi l'orrore non ha mai fine. Per via dell'emergenza peste suina africana in un allevamenti in provincia di Pavia i maiali vengono abbattuti con il gas e muoiono dopo decine di minuti di agonia. Lo svelano le strazianti immagini ottenute da Essere Animali

L’emergenza peste suina africana è tutt’altro che rientrata e per contenere la diffusione dell’infezione nel settore suinicolo continuano a essere ordinati abbattimenti su abbattimenti negli allevamenti di maiali e cinghiali del nostro Paese.

È quanto sta accadendo in Lombardia dove sono stati registrati diversi casi. In un allevamento intensivo in provincia Pavia la mattanza è iniziata con maiali uccisi senza stordimento in container che sono delle vere camere a gas.

Le immagini dagli allevamenti

A documentare l’agghiacciante procedura è il team investigativo di Essere Animali, che ha riscontrato gravi mancanze relative alle misure di biosicurezza sulle quali si è investito per l’eradicazione della peste suina africana.

I filmati di Essere Animali mostrano maiali spinti con violenza nei container, tirati per coda e orecchie. Si divincolano con tutte le forze che restano loro. Provano a scappare mentre gli addetti dell’allevamento chiudono le porte dei container. Qui moriranno dopo circa 25 minuti di agonia.

Altri esemplari, presumibilmente affetti da peste suina africana, si contorcono sul terreno per indicibile dolore. Invece che essere abbattuti nell’immediato, vengono abbandonati a loro stessi, alle loro sofferenze fino a quando la malattia non toglierà loro la vita.

Sono scene che fanno accapponare la pelle, ma che denunciano allo stesso tempo una gestione inadeguata degli abbattimenti dove il ridurre al minimo le pene dei maiali non rientra negli standard. La morte sopraggiunge troppo lentamente per questi animali, dopo decine di minuti. Dalle riprese si evincono inoltre gravi carenze con personale non preparato ad affrontare l’emergenza e comportamenti inaccettabili.

Anche i maiali dei rifugi sono a rischio

Ma non sono solamente i maiali degli allevamenti a essere condannati a morte per una malattia altamente infettiva che non contagia l’essere umano. Un singolo caso di peste suina africana in un rifugio basta a decretare l’abbattimento di tutti i maiali presenti in loco sebbene non siano destinati alla produzione alimentare.

Era questa la sorte decisa per i maiali della Sfattoria degli ultimi, santuario alle porte di Roma, e salvati per un pelo dopo un’estenuante battaglia. La stessa fine potrebbe arrivare questa volta per il rifugio Progetto Cuori Liberi che si trova in provincia di Pavia, dove attualmente sembra esserci un focolaio di pesta suina africana.

Diverse associazioni animaliste e altri rifugi si sono uniti per offrire ai maiali di Progetto Cuori Liberi una protezione, fisica e legale. Davanti al rifugio è stato organizzato un presidio permanente. Cittadini e animalisti sono lì per far sì che nessuno tocchi gli animali.

La Regione Lombardia ha confermato intanto l’ordinanza di abbattimento dei maiali fissando l’udienza di sospensiva al prossimo 5 ottobre. Gli attivisti di Progetto Cuori Liberi e della Rete dei Santuari chiedono perciò all’Italia intera di recarsi fuori il santuario e lottare insieme per salvare i 35 maiali, già scampati al macello.

È necessaria la presenza di tante persone per fermare questa strage” ha affermato Sara d’Angelo, coordinatrice della Rete dei Santuari.

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Fonti: Essere Animali – Rete dei Santuari

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