Emergenza peste suina africana nel rifugio Progetto Cuori Liberi: salviamo i maiali dall’abbattimento!

I maiali del santuario Progetto Cuori Liberi sono condannati a morte. Ordinato l'abbattimento di tutti i suini del rifugio per due casi di peste suina africana. Le associazioni si stanno muovendo per vie legali. Non è possibile che questa sia l'unica soluzione per contenere l'emergenza. Gli animali di Progetto Cuori Liberi non sono destinati alla produzione alimentare, ma essendo suini in un'area a rischio tanto basta per richiederne l'uccisione

Grande preoccupazione nel santuario Progetto Cuori Liberi dove due maiali ospitati nella struttura sono deceduti e risultati positivi alla peste suina africana. La triste notizia è stata seguita da una agghiacciante: l’ordinanza di uccisione di tutti i suini del posto. A denunciarlo è la Rete dei Santuari di Animali Liberi.

Esattamente come successo alla Sfattoria degli ultimi, la storia si ripete. Questa volta a rischiare la vita sono gli animali del rifugio sito in provincia di Pavia. Immediata la reazione da parte delle associazioni di tutela animale del nostro Paese che si sono schierate al fianco di Progetto Cuori Liberi chiedendo la sospensione dell’abbattimento dei suini.

Ricorreremo al TAR contro l’uccisione indiscriminata di suini non DPA ospitati nel rifugio e abbiamo scritto formalmente all’ATS di Pavia per chiedere immediata sospensione degli uccisioni fino alla pronuncia sul ricorso, anche in considerazione del fatto che i suini non sono destinati alla produzione alimentare, sono confinati in un rifugio perenne e non sono soggetti a movimentazioni di alcun tipo” hanno dichiarato LAV, Vitadacani e Progetto Cuori Liberi.

Questi maiali, che sono sopravvissuti allo sfruttamento negli allevamenti, sono nuovamente condannati a morte in nome di un’emergenza che si sta cercando di contenere uccidendo suidi sani per possibili contagi.

Per le associazioni le misure stabilite puntano a tutelare unicamente l’industria della produzione alimentare, sarebbe questo il vero rischio dato che la peste suina africana non è una zoonosi, non può essere cioè trasmessa all’essere umano e non risulta dunque pericolosa per noi.

Inaccettabile decretare l’uccisione di maiali di Cuori Liberi che ricordiamo non essere da reddito. Due di loro sono morti, contagiati dalla peste suina africana. Gli altri non sanno a cosa vanno incontro.

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La maggior parte di loro stanno bene e sono ignari di ciò che li attende. Da ieri sera stiamo cercando una soluzione anche se tutti ci dicono che non esiste. Che non accetteranno deroghe. Che non permetteranno rimanga in vita un focolaio. Anche se risultassero negativi ai test in vivo. Anche se si tratta di suini NON DPA. […] Per ora vi chiediamo di diffondere la notizia e di starci vicino. Di darci aiuto e sostenerci quando sarà il momento. Perché il momento verrà. Nessuno è al sicuro. Neanche gli animali nei rifugi” ha scritto la Rete dei Santuari.

Progetto Cuori Liberi, affiancato dalle altre organizzazioni, chiederà ora che vengano effettuati test in vivo e applicate tutte le misure non cruente secondo quanto previsto dal d. lgs 136/2022 e dal reg. UE 429/2016. Non lasciamo soli gli animali di Progetto Cuori Liberi e i volontari che dedicano tutto il loro tempo, tutte le loro energie per garantire a questi animali una vita migliore.

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Fonti: LAV – Progetto Cuori Liberi/Instagram

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