I ricercatori inventano una spugna capace di catturare le microplastiche dall’acqua

Realizzate con amido e gelatina, le spugne biodegradabili e leggere come una piuma rimuovono fino al 90% delle microplastiche presenti nell'acqua del rubinetto e nell'acqua del mare

Negli ultimi decenni sono state gettate via ogni anno oltre 320 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica. Rifiuti che se non correttamente smaltiti, si degradano in particelle minuscole e possono rappresentare un vero e proprio pericolo per tutta la catena alimentare. Adesso gli scienziati cinesi stanno sperimentando delle spugne di amido e gelatina in grado di assorbire le microplastiche e ridurre così l’inquinamento negli oceani.

Abbiamo parlato tante volte delle microplastiche che si trovano ormai ovunque nei mari, fiumi, suoli e hanno effetti dannosi per l’ecosistema e la salute umana infatti, una percentuale sempre più alta di microplastiche si accumula nei terreni agricoli e finisce nel cibo che mangiamo a causa dei fanghi di depurazione. Si stima che ogni anno tra 31.000 e 42.000 tonnellate di microplastiche contaminino i terreni da cui proviene buona parte del cibo che mettiamo in tavola ogni giorno.

Ecco perché i ricercatori stanno cercando di trovare soluzioni nel breve termine considerando che nessuno riesce a fermare l’invasione di plastica. Al College of Food Science and Engineering nella città di Qingdao, gli esperti stanno sperimentando delle spugne leggere come una piuma (quindi economiche da produrre) che intrappolano nei loro pori non solo microplastiche, ma particelle nano-plastiche di dimensioni inferiori a un micron – o 1 milionesimo di metro.

La chiave è eliminare l’inquinamento da microplastiche. È qui che entrano in gioco proprio queste spugne che sarebbero in grado di rimuovere circa il 90% delle micro e nano particelle di plastica da acqua del mare e quella del rubinetto. Sono spugne biodegradabili, ma c’è un però. Il processo chimico utilizzato per produrle include formaldeide, che è uno degli inquinanti più noti nell’ambito della qualità dell’aria indoor. Per questo, gli scienziati continuano la sperimentazione di queste spugne assorbenti affinché si arrivi a un processo di produzione che sia veramente rispettoso dell’ambiente.

Secondo Guoqing Wang, chimico dei materiali presso la Ocean University of China e coautore dell’articolo, la formula della spugna è regolabile. Modificando la temperatura quando i due composti ovvero amido e gelatina, vengono miscelati, dice, le spugne possono essere rese più o meno porose. Ciò influisce sulla dimensione delle particelle raccolte: le spugne altamente porose hanno molti pori piccoli, il che è utile per catturare particelle molto piccole. Le spugne, se mai prodotte su scala industriale – si legge nello studio- potrebbero essere utilizzate negli impianti di trattamento delle acque reflue per filtrare le microplastiche dall’acqua o negli impianti di produzione alimentare per decontaminare l’acqua.

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Fonte: Science Direct

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