Laghi di microplastiche: sono presenti nel 98% dei campioni di acqua di Bracciano, Trasimeno e Piediluco

Le microplastiche sono ovunque e stanno minacciando seriamente le nostre acque. Secondo un’analisi, infatti, sono presenti nel 98% dei campioni raccolti nei laghi di Bracciano, Trasimeno e Piediluco

Sono risultati allarmanti quelli che emergono dal progetto Life Blue Lakes, finanziato dalla Commissione Europea e condotto in Italia e Germania per affrontare il problema delle microplastiche nei laghi centrali dell’Italia, tra cui Bracciano, Piediluco e il Trasimeno.

I laghi, infatti, sono minacciati criticamente dalle microplastiche. Le ricerche hanno rivelato la presenza di microplastiche in circa il 98% dei campioni raccolti nei laghi di Bracciano, Trasimeno e Piediluco. Queste particelle, di dimensioni inferiori ai 5 millimetri, sono state principalmente attribuite a sorgenti come buste di plastica, prodotti cosmetici, abbigliamento e pneumatici, che sono tra i principali responsabili dell’inquinamento da plastica.

Preoccupa in particolare l’inquinamento del Lago Trasimeno

Un dato altissimo che ha stupito i ricercatori. I numeri sono impietosi in particolare nel caso del Lago Trasimeno, con un elevato tasso di inquinamento nell’acqua e nei fondali. Durante il periodo di monitoraggio, che ha coperto il periodo tra luglio 2020 e maggio 2022, sono state condotte 8 campagne stagionali nelle aree pilota di Bracciano e Trasimeno.

Queste hanno coinvolto 5 transetti per ciascun lago, con repliche, per un totale di 80 reti di raccolta. Nel complesso sono state individuate 2631 microplastiche nelle acque superficiali del Lago Trasimeno e 4317 nelle acque superficiali e in colonna del Lago Bracciano.

Di fronte a questi risultati, l’autorità di bacino si impegnerà a elaborare un Libro Bianco contenente linee guida e buone pratiche per affrontare questa situazione critica. Al fine di rafforzare la governance e affrontare il problema delle microplastiche nelle acque interne a livello normativo, questo strumento sarà messo a disposizione delle istituzioni e dei decisori politici per attuare soluzioni concrete e proposte di intervento nei vari settori interessati dal fenomeno.

Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, ha sottolineato l’importanza di affrontare tempestivamente questa problematica:

Sebbene la ricerca sulle microplastiche nelle acque interne si sia ampliata negli ultimi anni, molto resta ancora da comprendere. È fondamentale che i responsabili politici diano priorità all’ulteriore progresso dello stato della ricerca, inserendo le microplastiche tra i parametri di monitoraggio previsti dalla normativa a livello europeo e nazionale e sostenendo la standardizzazione dei metodi di misurazione e la cooperazione internazionale e interdisciplinare.

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Fonte: Blue Lakes

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