Siccità: in Spagna si è (nuovamente) prosciugata la più grande laguna del parco andaluso sito UNESCO

Minaccia ambientale nel Parco Nazionale di Doñana: la Laguna di Santa Olalla in secca per il secondo anno consecutivo a causa dell'attività umana e dei cambiamenti climatici

Nel Parco Nazionale di Doñana, in Spagna, la laguna di Santa Olalla ha sperimentato per la seconda estate consecutiva un inusuale prosciugamento, un fenomeno senza precedenti secondo quanto riferito dalla Stazione biologica di Doñana.

Santa Olalla costituisce la laguna permanente più ampia all’interno di Doñana e trova la sua fonte di approvvigionamento idrico nelle falde acquifere delle dune circostanti che sono in continua attività. Coprendo un’area di oltre 90 ettari, questa laguna riveste un valore ecologico e ambientale di prim’ordine, fungendo da serbatoio d’acqua costante. Inoltre, rappresenta un ottimo punto di rifugio e sosta per numerose specie di uccelli durante le migrazioni.

All’inizio di agosto, il Consiglio Superiore delle Ricerche Scientifiche spagnolo (CSIC) ha confermato il completo prosciugamento della laguna, sottolineando la drammatica situazione ambientale e biologica, rivelando la mancanza di luoghi di rifugio estivo per le piante e gli animali che caratterizzano la zona:

Negli ultimi anni, le lagune di Doñana hanno subito un grave deterioramento, con un periodo di inondazione sempre più breve e la scomparsa di molte di esse, con gravi conseguenze per la biodiversità che ospitano.

Il prosciugamento di Santa Olalla in estate è uno degli esempi più evidenti del deterioramento del sistema lagunare, che indica l’assenza di rifugi acquatici estivi per la fauna e la flora acquatica di Doñana.

Le cause del prosciugamento della laguna

Questo evento si è verificato per la quarta volta dal 1970, quando sono iniziate le misurazioni regolari. Le cause principali sono le alte temperature, la mancanza di pioggia nella zona e l’effetto delle attività umane. Il sistema lagunare si sta deteriorando a causa dell’uso eccessivo delle acque sotterranee che nutrono queste risorse geologiche uniche in Spagna.

Un altro fattore importante da tenere in considerazione è la diminuzione delle precipitazioni nella regione del Parco Nazionale di Doñana negli ultimi dieci anni. Di conseguenza, quest’anno circa l’80% delle lagune del parco sono andate in secca prima del previsto. Ancora più rilevante è il fatto che l’84% di esse è rimasto allagato per un tempo minore rispetto al normale, dimostrando che l’attività umana sta cambiando l’equilibrio naturale del complesso lagunare, peggiorando la situazione.

Inoltre, in questi ultimi anni le città costiere vicine a Doñana hanno prelevato troppe quantità d’acqua per sostenere la coltivazione intensiva di fragole, che è aumentata del 30% nell’ultimo decennio. Questi fattori hanno ridotto i livelli delle acque sotterranee, impedendo a molte lagune di riempirsi d’acqua o accorciando la loro durata.

Per questo il CSIC ha proposto all’interno del suo comunicato l’uso di eventuali soluzioni:

La Stazione Biologica di Doñana richiede una riduzione urgente della quantità totale di acqua estratta dalla falda acquifera a livelli che permettano al sistema lagunare di riprendersi e di arrestare il degrado dell’area naturale.

Inoltre, suggerisce di aggiornare il sistema di valutazione dello stato della falda e di effettuare valutazioni annuali della disponibilità idrica per definire le quantità massime di estrazione consentite e le misure di risparmio da adottare.

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Fonte: CSIC

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