Sul fiume Po si sperimentano le barriere anti-inquinamento per intrappolare la plastica e avviarla a riciclo

Lungo il Po arrivano le barriere che bloccheranno i rifiuti a Sacca di Colorno, Parma, per tutelare il mare dall'invasione della plastica.

Salvare il mare partendo dai fiumi: parte il progetto sperimentale lungo il Po con la realizzazione di vere e proprie barriere anti-inquinamento nella zona di Sacca di Colorno, in provincia di Parma. Qui, si tenterà di fermare la plastica prima che arrivi in mare, recuperarla più facilmente e, soprattutto, quando è ancora riciclabile.

È questo l’obiettivo della campagna Tuteliamo il mare realizzata da Davines, una azienda cosmetica parmense attenta ai temi della sostenibilità e dell’ambiente, che con una raccolta svolta nei suoi saloni ha supportato Il Po d’AMare, un programma realizzato proprio sul fiume e di cui già parlammo in occasione della creazione di casette rifugio dalla plastica recuperata.

Con il coordinamento istituzionale dell’Autorità distrettuale del fiume Po e in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Castalia operations (l’ente che si occupa delle attività marittime e della salvaguardia del mare), il Corepla (il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero dei rifiuti plastici), ora le nuove barriere saranno in grado di intercettare la plastica e gli altri rifiuti trasportati dal fiume prima che possano raggiungere il mare.

Tutto sul principale corso d’ acqua italiano, il Po, che attraversa tutto il settentrione e ha un bacino che include circa 16 milioni di persone, 7 regioni e 3.200 comuni.

Con le barriere anti-inquinamento, per ora collocate a Colorno, nella frazione di Sacca, i rifiuti verranno raccolti da piccole imbarcazioni. Poi una successiva selezione ne consentirà l’inserimento nel sistema di riciclo nazionale attraverso il loro invio agli appositi centri di raccolta.

barriere plastica po

La plastica raccolta verrà selezionata per massimizzarne il riciclo sviluppando anche nuovi utilizzi del materiale riciclato. Un’iniziativa checonclude Antonello Ciotti, presidente del Consorzio Corepla – va ad arricchire le precedenti sperimentazioni del progetto ‘il Po d’Amare’ avviate prima a Ferrara e ora a Torino e che nel loro insieme svilupperanno con modalità fortemente d’avanguardia e in stretta collaborazione con Imprese, Amministrazioni pubbliche e Istituzioni, una puntuale informazione oltre che una maggiore salvaguardia del territorio, delle vie fluviali e del mare”.

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