I cestini della spazzatura intelligenti che avvertono quando stanno per riempirsi

Come i cestini della spazzatura intelligenti diffusi in diverse città del mondo, inclusa l'Italia, stanno rivoluzionando la raccolta dei rifiuti.

È già da un po’ che l’Italia li conosce, stiamo parlando dei cestini intelligenti, dotati di sensori che monitorano il volume dei rifiuti accumulati al loro interno in modo da ottimizzare la raccolta della spazzatura.

Sono proprio i sensori a trasmettere alla centrale operativa le varie informazioni e quest’ultima programma la raccolta prima che il cestino si riempia troppo, risultando così più efficiente. Inoltre i sensori possono segnalare se il bidone si è rovesciato, la sua temperatura interna ed eventuali movimenti dovuti alla presenza di animali.

Questa tecnologia si sta rivelando molto utile sia dal punto di vista ambientale che economico. Perché da un lato riduce i costi di raccolta, dall’altro riduce le emissioni del 50%. E questo perché svuotare un cestino non completamente pieno è un’operazione più rapida e grazie ai sensori, i mezzi possono programmare la raccolta raggiungendo solo i bidoni da svuotare.

Diverse sono le aziende che li producono, dalla NordSense, che li ha già portati in diverse città come San Francisco, Copenhagen, Netanya in Israele, riscuotendo ottimi risultati in termini di riduzione dei costi di raccolta, alla società a2a Smart City che ha progettato i cestini Smart Bin presenti in varie zone di Milano, i cui sensori rilevano il livello di riempimento, la frequenza e l’orario di utilizzo “attraverso una scansione costante effettuata da un sensore e successivo invio dei dati raccolti ad un software di back-end, tramite rete wireless low cost“. Questi contenitori possono operare per anni senza necessità di essere collegati alla rete elettrica, grazie a batterie di lunga durata e software di controllo ottimizzati.

Tra le città italiane che stanno sperimentando l’utilizzo di cestini simili si annoverano Firenze, Padova, Trieste, Cremona, Rimini, dove sono ancora in fase di test ma chissà, potrebbero rivelarsi la soluzione migliore per gestire il problema dei rifiuti in futuro.

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Photo Credit: a2asmartcity

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