Trasformare il petrolio raccolto sulle spiagge in carbone. La soluzione dell’Università di Bahia per la ‘marea nera’ nel Nord Brasile

Trasformare il petrolio greggio in carbone con una tecnica economica e rapida potrebbe essere la soluzione per smaltire le centinaia di tonnellate di questo materiale inquinante che si trovano sulle spiagge del nord-est del Brasile. E’ questo l’obiettivo di un gruppo di ricercatori dell'Istituto di Chimica dell'Università Federale di Bahia.

Trasformare il petrolio greggio in carbone con una tecnica economica e rapida potrebbe essere la soluzione per smaltire le centinaia di tonnellate di questo materiale inquinante che si trovano sulle spiagge del nord-est del Brasile. È questo l’obiettivo di un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Chimica dell’Università Federale di Bahia.

Vi abbiamo parlato della marea nera che è arrivata sulle spiagge brasiliane facendo non pochi danni all’ecosistema marino e agli animali. Ora un gruppo di ricerca di Bahia ha pensato di risolvere il problema del petrolio depositato sulle spiagge del Nordest in un modo davvero interessante.

Come? L’insolito progetto vuole dare nuova vita a questo materiale fortemente inquinante utilizzando una tecnica innovativa e processi di compostaggio accelerato in grado di trasformare il petrolio in carbone.

Ha spiegato il procedimento e i vantaggi di questa trasformazione, laprofessoressa Zenis Novais da Rocha, responsabile del progetto:

“I bioattivatori creati qui all’istituto accelerano il degrado della materia organica e, in 60 minuti, il petrolio viene degradato e trasformato in carbone. Questo processo di compostaggio accelerato è pulito, non infiammabile, con additivi ecocompatibili e non rilascia gas. Quindi è una scelta che ha molti vantaggi”

L’insegnante ha spiegato che le macchine disponibili presso l’università consentono di trasformare 50 kg di petrolio al giorno ma che l’istituto ha ricevuto materia prima ancora in piccole quantità e che, se ci fosse l’interesse e i finanziamenti, si potrebbe fare molto di più. Ciò che attualmente arriva all’Università viene portato direttamente da volontari che lavorano nella pulizia delle spiagge dal petrolio.

Perché tanto petrolio si sia depositato su queste splendide spiagge non è chiaro ma si sospetta che il materiale provenga da petroliere che hanno pulito i loro serbatoi e scaricato gli scarti direttamente in mare, incuranti del fatto che il petrolio greggio sia un materiale altamente inquinante e tossico.

Il carbone ottenuto con il procedimento sopraindicato necessita però di ulteriori studi.  Secondo l’insegnante, a seconda della composizione, il carbone potrebbe essere mescolato con terreno vegetale o sparso nelle piante come una sorta di fertilizzante. Un’altra opzione potrebbe essere quella di utilizzarlo come materiale nel processo di produzione del cemento.

Leggi anche:

Francesca Biagioli

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook