Perché Greta Thunberg è sotto processo e oggi si è presentata in Tribunale a Londra

Greta Thunberg e altri quattro attivisti climatici sono in Tribunale a Londra per due giorni di processo dopo essere stati arrestati durante una protesta a margine dell’Energy Intelligence Forum, un’iniziativa organizzata a porte chiuse dai vertici di vari colossi mondiali degli idrocarburi (Eni compresa), di banche e altre società di business

Greta Thunberg a processo a Londra. È su tutti i giornali ormai da due giorni la notizia dell’attivista svedese alla sbarra per aver manifestato insieme ad altri ragazzi contro i colossi delle fossili. Ma qual è il motivo preciso?

Lei e gli altri dovranno affrontare il processo di due giorni legato al loro arresto, lo scorso ottobre, nell’ambito di una manifestazione contro una conferenza dell’industria del petrolio e del gas.

Ne parlammo qui: Greta Thunberg è stata arrestata (di nuovo) a Londra mentre protestava contro i colossi dei combustili fossili

Era l’ottobre scorso, infatti, quando ancora una volta Greta Thunberg fu arrestata durante una protesta per l’ambiente organizzata da Fossil Free London e Greenpeace. Accadde a Londra, davanti all’hotel di lusso InterContinental Park Lane, dove l’attivista si era unita a un gruppo di manifestanti per far sentire la propria voce contro l’Energy Intelligence Forum, una tre giorni che vede la partecipazione dei capi delle più compagnie fossili del mondo, tra cui Shell, BP ed Exxon, diversi investitori ed esponenti politici.

Greta Thunberg, insomma, si trovava davanti all’albergo insieme a centinaia di volontari del movimento Fossil Free London per denunciare quelli che sono stati ribattezzati gli “Oscar del Petrolio”. Ma poco dopo fu fermata dalle forze dell’ordine e trascinata via per essere condotta nel furgone della polizia.

Ora, accusati di “non aver rispettato una condizione imposta ai sensi della sezione 14 della legge sull’ordine pubblico” dopo che era stato detto loro di lasciare l’area, ad affrontare il processo con Greta ci sono anche Christofer Kebbon, Joshua James Unwin, Jeff Rice e Peter Barker. Se giudicati colpevoli, rischiano multe fino a 2.500 sterline, ari a circa 3mila euro.

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