Scovato l’ulivo più antico del mondo si trova in Libano e ha oltre 1000 anni

La dendrocronologia ci svela i segreti di questi giganti, tra scienza e leggende, in un viaggio che unisce passato, presente e futuro nella ricerca dell'olivo più antico del mondo

Immaginate di passeggiare attraverso i secoli, toccando con mano testimoni viventi della storia umana e naturale. Gli olivi millenari, con le loro radici profondamente ancorate nella terra, ci raccontano storie di civiltà scomparse, tradizioni millenarie e sfide scientifiche. Attraverso la lente della dendrocronologia, è possibile scoprire non solo l’età di questi maestosi alberi ma anche il legame indissolubile che unisce l’uomo alla natura. Questa pratica viene condotta da specialisti come J. Julio Camarero dell’Istituto Pirenaico di Ecologia a Saragozza, in Spagna, che ha identificato l’olivo più antico del mondo in un villaggio nel nord del Libano, Bshaaleh. Questo albero, famoso tra gli appassionati, testimonia la ricchezza storica e culturale che questi monumenti naturali portano con sé.

La dendrocronologia si basa sull’analisi dei campioni di legno per ricostruire la storia completa o parziale di un albero, mirando a stabilirne l’età esatta o approssimativa. Questo processo può essere agevolato prelevando carotaggi lineari integri, permettendo di contare la maggior parte degli anelli di crescita. Tuttavia, molti alberi, soprattutto quelli cavi o con soltanto una parte minoritaria del tronco rimasta, pongono sfide significative, rendendo necessario ricorrere ad analisi come quella del carbonio radioattivo per ottenere stime affidabili.

In Italia, olivi e castagni di grande circonferenza, spesso cavi, sono soggetti a queste analisi. L’albero più antico esaminato nel nostro Paese è il pino loricato del Pollino, chiamato Italus, esistente da almeno 1230 anni. Allo stesso modo, l’olivo della Strega a Magliano in Toscana ha mostrato potenziali 3000 anni di età. Questi esempi sottolineano una competizione curiosa tra proprietari e ricercatori, desiderosi di scoprire il prossimo record, nonostante l’assenza di un progetto di ricerca globale.

Gli olivi monumentali: testimoni millenari della storia mediterranea

L’olivo libanese di Bshaaleh misura 4,2 metri di diametro, equivalenti a una circonferenza di oltre 13 metri. Questo dato inserisce l’olivo tra i titani del Mediterraneo, una regione che vanta numerosi esemplari di grande dimensione ancora non completamente documentati. Nonostante la grandezza non sia necessariamente indice dell’età, la speranza è quella di ottenere in futuro dati più uniformi e diffusi che permettano di comprendere meglio l’età di questi giganti.

Curiosamente, esiste anche la categoria degli “Alberi di Noè“, piante leggendarie nate, secondo la tradizione, da semi o rami conservati da Noè durante il diluvio universale.

La dendrocronologia offre uno sguardo affascinante ma complesso sul passato degli olivi, richiedendo una collaborazione tra istituti di ricerca, ministeri e forze dell’ordine ambientale per superare le sfide presentate dalla natura stessa degli alberi. La ricerca in questo campo non solo rivela la venerabile età di questi alberi ma sottolinea anche l’importanza di proteggerli come preziosi testimoni della storia naturale e culturale del nostro pianeta.

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Fonte: NYTimesPlos OneScienceDirect

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