Greenwashing: Formula Uno e Saudi Aramco denunciate per pubblicità ingannevoli sui carburanti “sostenibili”

Nuove accuse di greenwashing nei confronti di Formula Uno e Saudi Aramco: gli attivisti per il clima denunciano utilizzo di terminologia ambigua e mancanza di supporto scientifico sulle loro pubblicità

Gli attivisti per il clima hanno sollevato nuove accuse contro Saudi Aramco, il gigante del petrolio, e la Formula Uno, per greenwashing attraverso pubblicità “ingannevoli” sui carburanti. Le denunce sono state presentate alle autorità di regolamentazione britanniche e olandesi da gruppi attivisti come il New Weather Institute, Fossil Free Football e Reclame Fossielvrij.

Saudi Aramco è stata accusata di presentarsi come un campione dei carburanti “sostenibili”, nonostante la stragrande maggioranza (99,99%) della sua produzione sia costituita da combustibili fossili. Le pubblicità sono state descritte come “fuorvianti” e sono state accusate di utilizzare una terminologia confusa per promuovere carburanti che gli attivisti ritengono non siano una soluzione scalabile per la decarbonizzazione dei trasporti.

L’accusa si estende anche alla Formula Uno, con gli attivisti che sostengono abbia esercitato pressioni sulla Commissione Europea per indebolire i piani di eliminazione graduale dei motori a combustione interna (ICE) a favore del principale sponsor Aramco.

Uso ambiguo della terminologia e mancanza di supporto scientifico

Tutto è partito nel 2020, quando F1 e Aramco hanno sottoscritto un accordo di sponsorizzazione da circa 42 milioni di euro all’anno, oltre a 60 milioni di euro per ogni gara. Queste pubblicità però avrebbero veicolato informazioni fuorvianti sui carburanti utilizzati nelle auto da corsa.

Durante la COP28 dello scorso anno, è emerso il piano dell’Arabia Saudita di aumentare artificialmente la produzione di petrolio e promuovere veicoli a combustione interna. Tra i principali indiziati c’è anche Aramco, la più grande compagnia petrolifera al mondo.

Le denunce presentate all’autorità di vigilanza pubblicitaria britannica ASA e a quella olandese mirano a mettere in luce le affermazioni “fuorvianti” di Aramco e della F1, sottolineando l’uso ambiguo della terminologia e la mancanza di supporto scientifico per le affermazioni ambientali.

Il New Weather Institute, insieme ad altri gruppi attivisti, ha precedentemente presentato una denuncia simile contro la FIFA riguardo alle affermazioni fuorvianti sulla neutralità delle emissioni di carbonio della Coppa del Mondo del Qatar. Nonostante le pressioni, l’autorità di regolamentazione svizzera ha dichiarato di non poter giudicare l’accuratezza delle stime delle emissioni di carbonio.

La Formula Uno ha replicato affermando di credere nel potenziale dei carburanti sostenibili per la decarbonizzazione dei veicoli entro il 2035, ma gli attivisti rimangono scettici, sottolineando l’importanza di un’azione climatica accelerata e di evitare inganni che potrebbero ostacolare il progresso verso fonti di energia più pulite.

Alla luce anche della nuova legge sul greenwashing che il Parlamento Europeo ha approvato, vedremo chi la spunterà:

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