Stop greenwashing, la direttiva europea spiegata facile: 10 cose che non si potranno più fare

Il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo a una direttiva una direttiva che punta a proteggere i consumatori da spot ed etichette ambientali ingannevoli e a favorire acquisti più informati. In più introduce norme di contrasto all’obsolescenza dei beni

Non si leggerà più “rispettoso dell’ambiente” o “degli animali” né “green” né “biodegradabile” o “a impatto climatico zero” se non ci sono prove certificate: il Parlamento europeo approva definitivamente la nuova direttiva che contribuirà a migliorare le pratiche connesse all’etichettatura dei prodotti e metterà fine alle dichiarazioni ambientali fuorvianti, oltre a contrastare greenwashing e obsolescenza programmata.

Approvata con 593 voti a favore, 21 contrari e 14 astensioni, la direttiva mira a proteggere i consumatori dal greenwashing e dall’obsolescenza prematura dei beni, inserendo nell’elenco Ue le pratiche commerciali vietate. Saremo più facilitati, quindi, nel prendere decisioni di acquisto informate.

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Col via libera del Parlamento, si passerà all’approvazione finale del Consiglio. Poi la normativa sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale e gli Stati membri avranno 24 mesi per recepirla nel diritto nazionale.

I 10 punti principali della nuova direttiva contro il greenwashing

  • Vietate le dichiarazioni ambientali generiche (come: “rispettoso dell’ambiente”, “rispettoso degli animali”, “verde”, “naturale”) se non supportate da prove
  • Vietate le altre informazioni fuorvianti sui prodotti (“biodegradabile”, “a impatto climatico zero” o “eco”) se non supportate da prove
  • Saranno autorizzati solo i marchi di sostenibilità basati su sistemi di certificazione approvati o creati da autorità pubbliche
  • Andranno fornite informazioni sulla garanzia più visibili
  • Quanto alla garanzia, andrà creato un nuovo marchio armonizzato per dare maggiore risalto ai prodotti con un periodo di garanzia più esteso
  • Verrà regolamentato l’uso dei marchi di sostenibilità
  • Saranno vietate le dichiarazioni che suggeriscano un impatto sull’ambiente neutro, ridotto o positivo in virtù della partecipazione a sistemi di compensazione delle emissioni (offset)
  • Vietate le indicazioni infondate sulla durata (ad esempio, dichiarare che una lavatrice durerà per 5mila cicli di lavaggio, se ciò non è esatto in condizioni normali)
  • Vietati gli inviti a sostituire i beni di consumo prima del necessario (ciò accade, ad esempio, con l’inchiostro delle stampanti)
  • Vietate le false dichiarazioni sulla riparabilità di un prodotto

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