Grande Barriera Corallina: questo filmato mostra lo sbiancamento dei coralli “più grave” mai registrato prima

Cresce la preoccupazione che la Grande Barriera Corallina possa subire il più grave evento di sbiancamento di massa dei coralli mai registrato, dopo che un gruppo di conservazione ha pubblicato un filmato che mostra danni fino a 18 metri sotto la superficie

L’Australian Marine Conservation Society (AMCS) ha pubblicato un filmato che mostra come la parte meridionale della Grande Barriera Corallina sia gravemente colpita dallo sbiancamento dei coralli sin nelle profondità marine. Un video angosciante, che dimostra come ormai lo sbiancamento si estenda almeno fino a 18 metri, la profondità più estrema mai registrata il quinto evento di sbiancamento di massa: alcuni coralli hanno iniziato a morire a causa delle ondate di caldo marino record.

Secondo Selina Ward, biologa marina ed ex direttrice accademica della stazione di ricerca di Heron Island dell’Università del Queensland, è stato il peggior sbiancamento che ha visto in 30 anni di lavoro sulla barriera corallina e che alcuni coralli stanno anche iniziando a morire.

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Intanto, l’Autorità del Parco Marino della Grande Barriera Corallina ha confermato che le temperature della superficie del mare sono state tra 0,5 ° C e 1,5 ° C più calde del previsto per questo periodo dell’anno e ha confermato che il sistema di barriera corallina di 2.300 chilometri sta vivendo il suo quinto evento di sbiancamento di massa in otto anni.

Secondo la Ward, l’impatto dello sbiancamento si è esteso in 16 siti che ha visitato nella sezione meridionale della barriera corallina, colpendo specie di coralli che di solito erano resistenti allo sbiancamento.

Il motivo? Uno dei tanti è che le temperature del mare in due dei siti che gli studiosi hanno visitato erano le stesse in superficie e 20 metri sotto la superficie.

Cosa stiamo facendo per evitare che la barriera corallina vada perduta? Non possiamo aspettarci di salvare la Grande Barriera Corallina e di aprire nuovi progetti di sviluppo di combustibili fossili. È ora di agire e non ci sono più scuse, dice la studiosa nel video:

Lo sbiancamento dei coralli si verifica quando il corallo subisce uno stress termico ed espelle le minuscole alghe marine, note come zooxantelle, che vivono nel suo tessuto e danno la maggior parte del suo colore e della sua energia. Con la scomparsa delle zooxantelle, il corallo muore di fame e il suo scheletro di calcio bianco come ossa diventa visibile.

Se la temperatura elevata non dura a lungo, il corallo può riprendersi, altrimenti inizia a morire. Nei casi più gravi, lo sbiancamento viene saltato e il corallo muore quasi immediatamente, di solito diventando di un marrone sporco.

Stanto a Terry Hughes, professore emerito alla James Cook University e ricercatore sullo sbiancamento della barriera corallina, l’entità del danno è paragonabile a quella del 2016 e ogni parte del sistema della barriera corallina si è sbiancata almeno una volta dal 1998. Alcune barriere coralline si erano sbiancate tre o quattro volte, il che ha reso più difficile per le barriere coralline riprendersi.

Intanto, l’Intergovernmental Panel on Climate Change nel 2018 ha rilevato che la maggior parte delle barriere coralline tropicali andrebbe persa se il riscaldamento globale fosse limitato a una media di 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali e che il 99% delle barriere coralline si perderebbe se il riscaldamento raggiungesse i 2°C.

Il bello? Hanno scoperto che sarebbero ad alto rischio a 1,2°C: un livello che potrebbe essere già stato raggiunto.

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