Frana anche il Cervino, due crolli in poche ore. Le salite per ora sono sospese

Le temperature eccessivamente elevate non danno tregua nemmeno in questi primi giorni di settembre. E mentre gli scienziati confermano che questa agli sgoccioli è l’estate più calda di sempre, si registrano due crolli in poche ore sul Cervino

Uno dopo l’altro i crolli sul Cervino certificano ancora una volta un dato allarmante: le temperature sono troppo alte tanto che lo zero termico in Valle d’Aosta sale a una quota compresa tra i 4.300 e i 4.800 metri. Ciò vuol dire che a queste temperature, nel momento in cui quelle minime tornano a zero gradi o al di sotto, il rigelo notturno non c’è e l’acqua che penetra nella roccia provoca frane e crolli (il permafrost si indebolisce e, di conseguenza, è più debole la tenuta delle placche rocciose)

Ed eccoli qui, quelli appena avvenuti sulla parete sud: un ammasso di polvere che per fortuna non ha provocato vittime. Lontano sì dalla via normale di ascesa, ma le guide hanno comunque deciso in via precauzionale che nelle prossime ore non si salirà in vetta.

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La frana si è in pratica staccata nelle scorse ore sul versante italiano del Cervino, poi un secondo crollo è avvenuto sul versante svizzero, nell’area della Cresta di Zmutt.

Già a luglio scorso, le guide alpine avevano messo in guardia gli escursionisti sul rischio di distacchi e crolli. E di fatto, dal Sassolungo con un crollo che si è verificato sul Pollice delle Cinque Dita al pezzo di roccia che si è staccato dal Teston della Schiara ai crolli di roccia dalle Punte di Campiglio, in zona cima Tosa, nel Gruppo delle Dolomiti di Brenta occidentale, è tutti un susseguirsi di eventi catastrofici.

E non finisce qui: sul Monte Rosa, tra il 4 e l’8 settembre scorsi l’osservatorio meteorologico della Capanna Regina Margherita, a 4.554 metri di quota, ha registrato 4 giorni e 17 ore senza rigelo (non accadeva dal 1893). Mentre in Svizzera la stazione meteorologica Swissmetnet, la più alta del Paese al passo dello Jungfraujoch, a 3.571 metri, misura temperature sopra lo zero da 8 giorni, un primato negativo dal 1933.

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